Bassetti contro i sanitari no-vax: «AstraZeneca? O ci prendiamo questi rischi o facciamo una brutta fine» – L’intervista
«Serve una legge nazionale che introduca l’obbligo di vaccinazione per i sanitari. Siamo già in ritardo, io la chiedo da novembre perché basta conoscere il Paese in cui viviamo per sapere che abbiamo il 15-20 per cento del personale sanitario scettico al vaccino. Il messaggio deve essere chiaro: chi non vuole vaccinarsi non deve entrare in ospedale, deve essere licenziato. Quello che è successo nella mia struttura è responsabilità diretta di chi non è voluto intervenire. Non è giusto che un paziente che entra in ospedale senza Covid ne esca con il virus per colpa di un operatore. Questo è gravissimo. Quindi non perdiamo altro tempo. Siamo in guerra e non possiamo andarci senza elmetto e anfibi».
A parlare a Open è il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova, ospedale in cui è stato registrato un cluster, forse a causa di un’infermiera, risultata positiva, che non si è voluta vaccinare e che potrebbe aver infettato una decina di pazienti. Un disastro.
«I negazionisti sono seduti in Parlamento»
Un vuoto normativo in cui hanno trovato terreno fertile tutte le persone che hanno «un’ideologia no vax e che si inserisce in un clima terribile, bruttissimo in cui i medici sono stati lasciati soli». Anzi: «I no vax hanno trovato alleati in alcuni partiti politici, in chi va per strada senza mascherine perché, diciamolo, i negazionisti sono seduti in Parlamento. Adesso la politica non perda altro tempo, prenda posizione senza timore di perdere voti e ascolti l’appello di Sergio Mattarella che ha parlato di vaccino come dovere».
Sull’idea del governatore Giovanni Toti di fare una legge regionale per imporre l’obbligatorietà del vaccino ai sanitari (il 15 per cento in Liguria lo ha rifiutato, ndr), tuona: «Non è giusto lasciare questo compito alle singole Regioni, al presidente della regione Liguria. Non è giusto. E poi non capisco: non posso invitare mia sorella a casa ma nessuno può obbligarmi a vaccinarmi? Due pesi e due misure…».
«Con 100mila morti non si vergognano?»
Bassetti è un fiume in piena. La storia dell’infermiera che avrebbe infettato alcuni suoi pazienti non riesce proprio a digerirla: «Perché io dovrei pagare un infermiere se non fa il suo lavoro? E, poi, con oltre 100mila morti non si vergognano un po’? Io mi vergognerei». Durissimo l’affondo ad Aifa che ha vietato, su tutto il territorio nazionale, l’uso in via precauzionale del vaccino AstraZeneca: «Fino a domenica non c’era nessun problema. Poi è intervenuta la Germania che ha bloccato tutto e noi li abbiamo imitati. Che senso ha tutto questo? Denota debolezza. La verità è che non abbiamo alternativa. Abbiamo forse altri vaccini da usare subito? Quindi, o ci prendiamo questi rischi o facciamo una brutta fine».
«Medici e cittadini lasciati da soli»
Per le sue posizioni pro-vaccini, Bassetti, tra l’altro, è finito nel mirino dei no vax: «Il paradosso è che io mi trovi da solo a difendere i vaccini perché le istituzioni non lo fanno. Ci hanno lasciati da soli, non solo a noi ma anche ai cittadini. Sa ogni giorno quante mail di cittadini ricevo? Mi chiedono “Posso fare AstraZeneca? È sicuro?”. A queste domande non dovrei rispondere io o i ragazzi della mia scuola di specializzazione. Intanto prima mi minacciano di morte, poi devo avere persino la polizia davanti casa… La politica, adesso, deve dire cosa fare contro chi non vuole vaccinarsi, facciano una proposta di legge».
Foto in copertina: FACEBOOK/MATTEO BASSETTI
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