L’autopsia sull’insegnante morto a Biella: «Nessun collegamento evidente col vaccino di AstraZeneca»
Un problema cardiaco improvviso: sarebbe questa la causa del decesso di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto di 57 anni morto domenica scorsa, 17 ore dopo avere ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca contro il Coronavirus. Sono i primi risultati che emergono dall’autopsia sul corpo dell’uomo: non ci sarebbe dunque, al momento, alcun segno che permetta di pensare a un collegamento tra il decesso e la vaccinazione. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Roberto Testi e alla presenza di un consulente nominato dalla famiglia. Non sarebbero emersi trombi, scrive la Repubblica, come invece è stato in altre occasioni. Gli altri organi sarebbero risultati in salute. Si attendono ora i risultati degli esami istologici nelle prossime ore. «Bisogna aspettare l’esito degli esami istologici e degli esami di laboratorio sul sangue. Non c’è nulla di certo», ribadisce in serata il medico legale Roberto Testi parlando con l’Ansa.
A ricevere il vaccino sono state anche la moglie, Simona Riussi, insegnante di musica alle scuole medie di Cossato, e la figlia Ginevra, 23 anni, nonché i genitori di Sandro: il padre di 85 anni, Sergio, e la madre di 81 anni, Lina. Tutti risultano in salute.
Indagine contro ignoti
L’autopsia è stata disposta dalla procuratrice capo Teresa Angela Camelio, insieme al sequestro del lotto del vaccino AstraZeneca da cui viene la dose somministrata a Tognatti: la stessa procuratrice ha specificato che al momento non ci sono elementi per mettere in relazione il prodotto con la morte dell’insegnante. L’indagine è aperta contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo.
In copertina ANSA | Sandro Tognatti
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