AstraZeneca, Palù (Aifa): «Aspettiamo la valutazione dell’Ema sulle donne che prendono la pillola. Mi aspetto una nota»
Con il vaccino AstraZeneca, «gli evento trombotici hanno un’incidenza bassa», ma è necessario monitorare la somministrazione a tutte quelle donne che prendono la pillola o che hanno difetti della coagulazione. Questa l’analisi di Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul farmaco contro il Coronavirus. L’anticoncezionale è infatti un farmaco pro-trombotico. Servirà una maggiore attenzione, quindi, «per questi soggetti. Aspettiamo però che ci sia questa valutazione dell’Ema che, probabilmente, io mi aspetto, darà una nota di avvertenza perché se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, bisognerà studiarli».
Effetti e stop del governo
Il presidente è intervenuto nella serata di ieri a Porta a Porta per parlare del temporaneo stop al farmaco. «Gli studi validativi», dice, ci «tranquillizzano, ma ancor di più gli studi sul campo, con oltre 12 milioni di vaccinati nel Regno Unito e oltre 5 milioni in Europa che danno dati assolutamente rassicuranti». Per Palù, i presunti effetti collaterali generati dal farmaco, fanno parte del naturale andamento delle statistiche. «Sappiamo che non solo il vaccino AstraZeneca – ha detto – ma anche quelli Rna possono dare infiammazioni, un’insorgenza del fenomeno di aggregazione nel sangue, ma è un evento molto raro. Il nesso al momento è solo temporale e non causale. Attendiamo l’esito definitivo ora sugli studi». E sullo stop imposto dal governo ha sottolineato: «Se avrei sospeso da scienziato la somministrazione? C’è un approccio cautelativo quando ci sono dei morti. Essere cautelativi è sempre prudente, poi ci deve essere un tema di valutazione».
Rapporto rischi-benefici
Sul rapporto rischi-benefici, poi, il vaccino di AstraZeneca «è nettamente a favore dei benefici», ha spiegato Palù. «Ovviamente si può attendere la valutazione dell’Ema che, probabilmente, io mi aspetto, darà una nota di avvertenza perché se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, bisognerà studiarli. Soprattutto le donne che prendono la pillola, che è un farmaco pro-trombotico o che hanno difetti della coagulazione. Una maggiore attenzione, cioè, per questi soggetti. Aspettiamo però che ci sia questa valutazione».
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