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Usa, Biden contro Putin: «È un assassino. Pagherà il prezzo delle interferenze nelle elezioni». Mosca: «È un attacco a tutto il Paese»

Le parole del presidente americano arrivano all'indomani della diffusione del rapporto dell'intelligence Usa, secondo cui Putin autorizzò le operazioni per denigrare Biden e aiutare il suo rivale Donald Trump

«Lei conosce Vladimir Putin. Pensa che sia un killer?». La domanda è di un giornalista dell’emittente americana Abc, George Stephanopoulos, ed è diretta al presidente americano Joe Biden, il quale non esita molto prima di annuire. «Lo penso». «Non credo che Putin abbia un’anima – dichiara Biden -. Anzi, nella nostra prima conversazione telefonica gli ho detto esattamente questo e lui mi ha risposto, “Allora ci capiamo”».

Le interferenze russe nelle elezioni Usa 2020

Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti arrivano all’indomani della diffusione di un rapporto dell’intelligence americana che conferma quanto era stato scritto in precedenza dai media: la Russia – insieme ad altri Paesi ostili agli Stati Uniti, tra cui l’Iran – ha nuovamente tentato di interferire nel processo democratico americano autorizzando operazioni per favorire Donald Trump durante le presidenziali di novembre. Anziché intervenire direttamente sul voto, come era accaduto in passato, secondo l’intelligence americana la Russia avrebbe cercato di diffondere informazioni false per denigrare Biden, arrivando persino a infiltrare il cerchio ristretto di Donald Trump.

Per questo il presidente americano vuole far «pagare un prezzo» a Putin, come ha dichiarato lui stesso nell’intervista all’Abc, anche se i motivi di scontri tra l’amministrazione Biden e Mosca sono stati diversi dal suo insediamento alla Casa Bianca. A partire dall’incarcerazione del dissidente russo Alexei Navalny, già motivo di sanzioni americane e europee nei confronti della Russia a inizio marzo, e delle taglie russe sulle truppe statunitensi in Afghanistan. A proposito dell’Afghanistan, nel corso dell’intervista all’Abc Biden ha annunciato che difficilmente le truppe americane lasceranno il Paese entro il primo maggio, come era previsto dall’accordo negoziato dall’amministrazione Trump con i talebani nel febbraio del 2020.

La replica del presidente della Duma: «Isteria causata da impotenza». Mosca richiama l’ambasciatore

La fondazione di Navalny ha accolto positivamente le parole di Navalny. «Biden senza ombra di dubbio chiama Putin “un assassino” perché è veramente così – scrive su Twitter l’FBK -. A tutti quelli che dubitano fate vedere il nostro video su come Vladimir Putin ha cercato di uccidere Alexey Navalny». Come era prevedibile, la reazione da parte di Mosca – che oggi ha deciso di richiamare il suo ambasciatore negli Stati Uniti per consultazioni – non si è fatta attendere.

Questa volta a rispondere per primo non è stato il ministro degli Esteri russo Lavrov ma il presidente della Duma, il Parlamento russo, Viaceslav Volodin che ha definito gli «attacchi contro Putin […] attacchi contro il nostro Paese», ma non ha esplicitamente negato che il presidente russo sia infatti «un assassino». «Biden con la sua dichiarazione ha offeso i cittadini del nostro Paese – ha scritto Volodin su Telegram -. È un’isteria causata dall’impotenza». Sugli stessi toni la risposta della Casa Bianca: «Certamente i russi saranno chiamati a rendere conto per le loro azioni».

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