Pillola anticoncezionale e trombosi, Giorgio Palù sconsiglia il vaccino AstraZeneca? No, non lo ha detto
Alcune affermazioni del presidente dell’AIFA Giorgio Palù alla trasmissione Porta a porta (puntata del 16 marzo) sono state riportate su diversi quotidiani, generando alcune incomprensioni su quanto è stato effettivamente detto. L’argomento è quello dei casi di trombosi venosa in donne che avevano assunto la pillola anticoncezionale prima del vaccino anti Covid19.
Sono i giorni della sospensione cautelativa al vaccino contro il nuovo Coronavirus di AstraZeneca. Alcuni casi di trombosi verificatisi dopo l’inoculazione hanno scatenato il panico, portando l’AIFA a sospendere la distribuzione in attesa della certificazione da parte dell’EMA della assenza di un collegamento causa-effetto.
Per chi ha fretta
- Sappiamo già che non è mai stato accertato un collegamento diretto tra vaccini e trombosi;
- La Fondazione Veronesi, in tempi non sospetti, elencava tra i fattori di rischio per la trombosi anche «farmaci a base di estrogeni (come gli anticoncezionali orali e i farmaci per ridurre i sintomi della post-menopausa»;
- Nei casi riportati dai media sulle donne che avevano assunto un farmaco pre-trombotico prima del vaccino, non è mai stato approfondito il ruolo del primo farmaco, preferendo porre l’accento sulla correlazione temporale col vaccino di AstraZeneca;
- Palù non ha mai affermato durante la puntata di Porta a porta che il mix anticoncezionale più vaccino sia un fattore di rischio ulteriore per l’insorgenza di trombosi. Questa è una domanda fatta da Vespa al virologo, che non dà una risposta affermativa;
- Tutti i casi di trombosi finora riscontrati rientrano nelle normali statistiche. Significa che è estremamente improbabile un collegamento causa-effetto tra trombosi e vaccini, che se accertato sarebbe da tenere comunque in considerazione, anche se riguardasse un solo paziente al mondo.
Analisi
Il virologo entro i primi tredici minuti della trasmissione risponde alle domande di Bruno Vespa, riferendosi ai casi di trombosi verificatisi in alcune donne che avevano assunto la pillola anticoncezionale, in concomitanza temporale con l’assunzione del vaccino.
«In questo caso è ancora da chiarire se via sia una correlazione diretta col vaccino, cosa che al momento non è in alcun modo provata seppur secondo gli esperti del Paul Ehrlich Institute (PEI), autorità tedesca omologa al nostro Istituto Superiore di Sanità (ISS), ci sarebbe stato “un notevole aumento di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena sinusale) in connessione con una mancanza di piastrine (trombocitopenia) e sanguinamento” in concomitanza con le vaccinazioni di AstraZeneca», riporta L’Unione Sarda, citando alcuni casi verificatisi in Germania.
In trasmissione Palù si limita ad affermare che «il rapporto rischio-benefici è nettamente a favore dei benefici. Ovviamente si può attendere la valutazione dell’EMA, che probabilmente io mi aspetto darà una nota di avvertenza, perché se questi soggetti femminili hanno avuto questa trombosi, probabilmente bisognerà studiare soprattutto le donne che prendono la pillola, ch’è un farmaco pre-trombotico o che hanno dei difetti della coagulazione: ecco maggiore attenzione a questi soggetti».
A questo punto Vespa commenta: «Quindi le donne che prendono la pillola e che già sanno di avere dei problemi di coagulazione, è meglio che non lo facciano». Qui non è chiaro se il giornalista intendesse (com’è più probabile) «non facciano il vaccino» o si riferisse invece alla pillola. Palù di suo non dà alcuna conferma di questa interpretazione, limitandosi a ripetere che occorre attendere il responso dell’EMA.
Leggendo le mere trascrizioni delle parole del virologo, spesso riportate in mezzo a citazioni di rari casi di trombosi venosa nelle donne che assumono la pillola, si perde il contesto nel quale tali affermazioni sono state pronunciate, facendo passare l’idea che secondo il presidente di AIFA assumere vaccini assieme alla pillola anticoncezionale aumenti il rischio di avere la trombosi. Non è questo che è stato detto.
Conclusioni
È auspicabile che EMA non si esprima solo sul vaccino in sé (è molto improbabile che venga escluso un nesso causale con le forme di trombosi accertate), quanto anche su altri farmaci che essendo pre-trombotici, come gli anticoncezionali, devono essere somministrati con molta cura, in quanto riconosciuti un fattore di rischio per determinate patologie.
In questo modo potremo evitare che i vaccini vengano nuovamente associati a eventi avversi, che per quanto non collegati direttamente con la somministrazione, possono alimentare comunque un’immagine distorta dei vaccini nell’opinione pubblica.
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