Gimbe, la violenza della terza ondata: in un mese +94% nelle terapie intensive. Vaccini in affanno: «Manca quasi la metà delle dosi promesse»
La pandemia di Coronavirus continua a correre, e il nuovo report della Fondazione Gimbe ne dà conferma. Su base settimanale, relativi al periodo tra il 10 e il 16 marzo, crescono i contagi (+8%), i decessi (+15%), i ricoveri nelle terapie intensive (+18%). In 10 regioni il numero di posti in rianimazione ha superato la soglia del 40%. Tra queste Toscana, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Umbria, Marche, Provincia Autonoma di Trento. Stando ai nuovi dati gli incrementi si sono registrati su tutti gli indicatori:
- Nuovi casi: +157.677 (+8,3%)
- Decessi: +2.522 (+15,1%)
- Ricoveri in terapia intensiva: +3.256 (+18,1%)
- Ricoveri con sintomatologia: +26.098 (+16,5%)
- Casi attualmente positivi: +57.232
- Isolamento domiciliare: +27.878
In tal senso, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha dichiarato: «Stiamo attraversando una fase molto critica della pandemia. La terza ondata è ripartita da un altopiano determinando la rapida saturazione di posti letto in area medica e terapia intensiva, in particolare in alcune Regioni. Inoltre il trend dei pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva è in rapida ascesa e difficilmente raggiungerà il picco prima di 3 settimane dall’introduzione delle nuove misure restrittive, mentre i ritardi delle forniture vaccinali e il caso AstraZeneca allontanano gli effetti della campagna vaccinale».
Gimbe: «Non consegnate il 45% delle dosi di vaccino»
Nel monitoraggio settimanale della Fondazione, è stato altresì inserito l’andamento della campagna vaccinale. Stando alle rilevazioni, al 17 marzo 2021 il numero di dosi consegnate alle regioni risulta essere pari a 8.597.500 dosi, il 54,8% rispetto alle previsioni. «Per rispettare le scadenze contrattuali fissate 31 marzo, dovrebbero consegnare oltre 7 milioni di dosi nelle prossime due settimane – commenta ancora Cartabellotta –. L’Europa deve mettere in campo nuovi strumenti per garantire le forniture, pena lo slittamento continuo dei piani vaccinali di tutti i Paesi».
E a ciò si aggiunge il blocco temporaneo su AstraZeneca che, a detta del presidente di Gimbe, creerà un «effetto boomerang». «A seguito di questo increscioso episodio – spiega Cartabellotta – al di là dei tempi organizzativi per ripartire, non è possibile stimare la riduzione dell’adesione generale alla campagna vaccinale, né l’impatto della diffidenza (o del rifiuto?) individuale rispetto al vaccino AstraZeneca. Un effetto boomerang generato da una comunicazione istituzionale frammentata e non lineare, frutto di una decisione impulsiva più politica che scientifica».
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