La sfida di Renzi al Pd: «Per essere riformisti servono i fatti. Letta? Con lui i dem svoltano»
Matteo Renzi lancia la sfida al Pd. «Siete dalla parte di diritto e civiltà giuridica o state con Bonafede e Travaglio? I diritti ci si limita ad auspicarli o si fanno? Si è riformisti non se i diritti si evocano, ma se le riforme si fanno». Con queste parole, il leader di Italia Viva mette i cosiddetti puntini sulle “i” e, durante il suo intervento all’assemblea nazionale del partito, agli ex compagni dem chiede che scelgano da che parte stare perché i renziani, dice, hanno le idee chiare: «Noi non ci candideremo mai né con i sovranisti, né con i populisti».
L’affondo su Zingaretti e la richiesta di passare «ai fatti»
Nel rinnovare i suoi auguri al neo segretario del Pd Enrico Letta, Renzi non ha usato la vecchia, e ormai famosa, formula “Enrico stai sereno” ma lo ha, comunque, in qualche modo, incalzato facendo anche una velata critica all’ex segretario Nicola Zingaretti: «C’è una grande novità con il Pd di Letta, a cui va il mio sincero augurio, che rappresenta un svolta rispetto all’epoca Zingaretti. Mi pare che non ci sia più ‘Conte o morte’, non ci sia più il proporzionale. Tutto è cambiato in modo molto rapido. Le parole sono interessanti ma, sulle parole, non è difficile trovarsi, servono i fatti».
La critica al Pd sulla legge elettorale e sui cambi di rotta
Insomma Renzi non sembra fidarsi del tutto del Pd e vuole vedere fino a che punto Letta cambierà regime nel partito. Renzi lo sfida, e ironizza su i cambi ideologici e programmatici repentini che il Pd e anche altri partiti hanno fatto negli ultimi tempi, come sulla legge elettorale: «Noi non abbiamo bisogno oggi di discutere di legge elettorale. Prendiamo atto dei repentini cambiamenti delle altre forze politiche. Siamo già passati dal proporzionale al Mattarellum, ma io ho l’impressione che alla fine non se ne farà niente.»
«Un abbraccio a chi vorrà andar via da Italia Viva»
«Avevamo ragione ad aprire la crisi. Abbiamo portato noi Draghi al governo e la differenza si vede», ha detto Renzi. Quindi per il leader di Iv ora serve andare avanti con una politica che sia protagonista: «La mia proposta è quella di far partire da domani, primo giorno di primavera, fino al 21 giugno, la ‘Primavera delle idee’, non limitandoci ad aspettarla ma costruendola con la politica». Renzi dà anche il suo via libera a chi deciderà di lasciare Italia Viva: «Li saluteremo con un abbraccio» ma, poi, nel suo discorso sottolinea: «Dicono sempre che siamo morti, finiti ma, alla fine, siamo ancora qua».
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