Coronavirus, il commissario Ue per i vaccini: «No a Sputnik V, priorità alla produzione europea». Nel Regno Unito record di somministrazioni
UNIONE EUROPEA
L’annuncio di Breton alla tv francese
L’Unione europea non ha bisogno del vaccino contro il Coronavirus fabbricato dalla Russia, lo Sputnik V. La dichiarazione arriva dal commissario europeo incaricato della campagna dei vaccini, Thierry Breton, che stasera, 21 marzo, ha detto al Tg di TF1, in Francia, che l’Europa darà «priorità ai vaccini prodotti sul territorio europeo», ha sottolineato il commissario Ue. «Non avremo assolutamente bisogno del vaccino Sputnik V. I russi hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre se ne avranno bisogno», ha aggiunto.
Nonostante le sue parole, l’Agenzia europea per il farmaco (Ema) ha fatto sapere di avere iniziato «la revisione a cicli che avviene solo per i vaccini promettenti: i dati vengono visti in corso per procedere, quando il dossier e’ completato, con un’approvazione veloce. Ad aprile faremo delle ispezioni in Russia, sia per le produzioni che per lo studio clinico», ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Ema. Cavaleri ha poi spiegato che l’Ema non era a favore di una sospensione di AstraZeneca. «Sono scelte anche emotive per paura che la popolazione non capisca, l’Ema chiedeva di verificare prima di sospendere».
REGNO UNITO
Il 52% della popolazione inglese ha ricevuto il farmaco contro il Covid
Nuovo record per il Regno Unito che oggi registra 873.784 dosi di vaccino contro il Coronavirus inoculate in un giorno solo. Il dato si riferisce alla giornata di ieri, 20 marzo. In questo modo il 52% della popolazione adulta ha già ricevuto il farmaco: oltre 27 milioni di persone. Sono diverse centinaia di migliaia i volontari che stanno procedendo alla campagna vaccinale. Chi è stato ammesso, in base all’età, alla vaccinazione, è stato contattato per sms, lettera o telefono. La priorità è stata data a chi già affetto da patologie gravi. L’obiettivo è vaccinare l’intera popolazione adulta entro la fine di luglio.
In un solo giorno sono state distribuite 589.689 dosi di vaccino
Nel Regno Unito metà della popolazione adulta ha ricevuto una dose di vaccino per il Coronavirus. L’obiettivo del governo è quello di arrivare a vaccinare tutti i maggiori di 18 anni entro la fine di luglio. Secondo i dati pubblicati dal Servizio Sanitario Nazionale oltre 26,9 milioni avrebbero ricevuto almeno un’iniezione di vaccino, esattamente il 51% della popolazione adulta. Solo venerdì in 24 ore sono state distribuite 589.689 dosi di vaccino, il numero più alto dall’inizio della campagna vaccinale.
Soddisfatto Matt Hancock, Segretario di Stato per la Salute, che ha dichiarato: «È un enorme successo. E voglio dire molte, molte grazie a tutte le persone coinvolte, compresa la metà di tutti gli adulti che si sono fatti avanti. È così importante perché questo vaccino è la nostra via d’uscita da questa pandemia». Per vaccinare più persone possibili la distanza fra prima e seconda dose non è più di 4 settimane ma di 12. Secondo il portale Our World in Data, il numero di dosi di vaccino distribuite nel Regno Unito è di 44 ogni 100 persone. Negli Stati Uniti al momento è di 35 ogni 100 persone mentre la media dell’Europa è 12 ogni 100 persone.
ITALIA
A partire dalla prossima settimana il numero di somministrazioni quotidiane di vaccino continuerà a rimanere leggermente sopra alle 200mila. La verifica è stata fatta direttamente dallo stesso Commissario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Figliuolo, in base alle dosi disponibili. Tuttavia, già in alcune strutture del Paese la capacità di inoculazione è doppia rispetta a quella del resto del territorio.
SAN MARINO
Il direttore sanitario dell’Ospedale di Stato: «Gli effetti collaterali di Sputnik V sono occasionali»
Da domani a San Marino si comincerà con la campagana per garantire la seconda dose di Sputnik V a chi ha già ricevuto la prima dose. San Marino infatti è svincolato dalle indicazioni europee e ha deciso di acquistare oltre 33 mila dosi di vaccino russo al costo 10 euro l’una. Al momento dopo circa un mese di campagna vaccinale, la formula russa per sconfingerre il Coronavirus non sembra dare nessun problema.
A confermarlo sulle pagine del Corriere della Sera è Sergio Rabini, direttore sanitario dell’Ospedale dei San Marino: «Gli effetti collaterali sono occasionali. Ma nulla di grave: al massimo un po’ di febbre 24 ore dopo la somministrazione, e per un paio di giorni. In un solo caso è durata 72 ore. Qualche dolore muscolare, cefalee. Bruciore nel punto in cui è stata praticata l’iniezione. Un paziente si è presentato al pronto soccorso per un fastidio alla gola, risolto con antistaminici».
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