I numeri in chiaro. Laurenti: «Servono risorse che vaccinino su turni h24. Priorità assoluta è la dose alle categorie più fragili entro l’estate» – Il video
Torna a salire il numero delle vittime da Coronavirus in Italia. Dopo i 300 decessi di ieri, il bilancio di oggi si avvicina nuovamente alla soglia dei 400. «Purtroppo questo numero di vittime ci conferma che circolazione del virus è ancora elevata», osserva a Open Patrizia Laurenti, dottoressa e professoressa d’Igiene dell’Università Cattolica di Roma. «Il virus – aggiunge – ha colpito due, tre settimane fa, fino a un mese fa, le persone che vediamo oggi ricoverate in terapia intensiva e che purtroppo vanno incontro alla morte». Un dato, quello sui decessi, che «sarà l’ultimo a calare», spiega Laurenti.
L’organizzazione delle vaccinazioni
«Abbiamo presieduto in maniera stringente la tenuta organizzativa della filiera vaccinale, dal momento in cui abbiamo invitato gli operatori sanitari ad aderire alla vaccinazione al momento dell’arrivo delle dosi di vaccino, lo stoccaggio, il conferimento al centro vaccinale sulla base delle prenotazioni quotidiane», aggiunge Laurenti spiegando come, rispetto al caos in Lombardia, la regione Lazio sembra aver portato avanti una campagna vaccinale più ordinata.
La diffusione del virus
In merito all’impennata dei contagi che l’Italia ha registrato nelle ultime settimane e all’imposizione di nuove misure stringenti, Laurenti parla di una «terza ondata che si è innescata sulla seconda, e quest’ultima non aveva terminato la sua decrescita». Ad aver peggiorato la situazione epidemiologica è poi arrivata la variante inglese che è «ormai assodato – aggiunge Laurenti – come abbia una maggiore contagiosità e gravità clinica e i dati sulla pressione negli ospedali effettivamente lo confermano».
Ad aggravare l’andamento della circolazione del virus ci sono poi «questi stop and go. Aperture e chiusure che impediscono al dato di stabilizzarsi in maniera calante». Tuttavia, «è chiaro che il rispetto delle misure di contenimento per ancora qualche settimana deve coincidere con una spinta enorme della campagna vaccinale, perché le dosi ci sono, e ne arriveranno altre. Ci vuole una tenuta organizzativa forte e disponibilità di risorse umane che vaccinino su turni h24».
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