L’addio doloroso di Prandelli alla Fiorentina (e forse al calcio): «È cresciuta un’ombra dentro di me. So che potrei finire qui»
«È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione». Con una lettera aperta al club e ai tifosi, Cesare Prandelli ha annunciato le sue dimissioni come allenatore dei Viola. La decisione era nell’aria già da giorni, ma l’ufficialità è arrivata poche ore fa. Al suo posto arriverà Giuseppe Iachini. «La mia decisione – ha scritto l’ex ct della Nazionale – è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina». Spiegando i motivi del suo addio, l’oramai ex allenatore dei Viola scrive: «In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono». «Sono consapevole – aggiunge – che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti».
March 23, 2021
Prandelli era arrivato per la prima volta sulla panchina della Fiorentina nel 2005. E aveva lasciato i Viola cinque anni dopo per guidare la Nazionale italiana. «Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore – continua Prandelli – trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me». L’allenatore ha poi aggiunto che: «In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro». Nel dare l’annuncio delle dimissioni, la società Viola ha ringraziato Cesare Prandelli per gli anni passati sulla panchina della Fiorentina: «E’ l’allenatore e l’uomo che ha dato tutto se stesso dimostrando ancora una volta il profondo legame e affetto che lo lega alla città e alla Fiorentina».
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