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I numeri in chiaro, Maga: «La scuola? Capisco le difficoltà della Dad ma non la riaprirei» – Il video

24 Marzo 2021 - 21:47 Fabio Giuffrida
Secondo il direttore del laboratorio dell’istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia «ci vorrebbe una stretta, magari una zona arancione o rossa ma non un lockdown»

«Adesso possiamo entrare in una fase in cui potremmo vedere una diminuzione progressiva dei contagi. I decessi, invece, rimarranno ancora alti perché stiamo pagando il conto dei contagi che si sono accumulati nelle 3 settimane precedenti. Fino a quando non ridurremmo la quota delle persone contagiate non potremmo vedere una flessione importante. È possibile, poi, che nel giro di un mese l’effetto della vaccinazione sulle persone fragili possa avere un impatto positivo contenendo ricoveri e decessi. Una situazione di apparente stabilità. L’epidemia del Coronavirus è stabile». A parlare a Open è Giovanni Maga, direttore del laboratorio dell’istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia.

Le falle della campagna vaccinale

Sulla campagna vaccinale bisogna continuare a seguire delle graduatorie in base ai fattori di rischio: «Se si hanno vaccini per tutti, allora si può pensare a una vaccinazione a tappeto. Ma, nel nostro caso, con un numero di dosi limitate, è giusto stabilire delle priorità, mettendo in sicurezza chi, nel caso di infezione, può avere conseguenze gravi. Se guardiamo ai numeri, purtroppo, non siamo molto efficienti. Abbiamo quasi completato la messa in sicurezza dei sanitari, ma per quanto riguarda gli ospiti delle Rsa, gli over 80 o i fragili le percentuali non sono così confortanti. Ora dobbiamo cambiare rotta». E i casi raccontati da Open, come quello della paziente oncologica ancora non vaccinata, ne sono un esempio. Senza dimenticare il caos di Cremona dove non si è presentato nessuno perché Aria non ha inviato gli sms ai vaccinandi.

La scuola

Cosa fare adesso? «Ci vorrebbe una stretta, magari una zona arancione o rossa ma non un lockdown, che potrebbe farci arrivare all’estate in maniera alleggerita. Ma deve essere accompagna da una vaccinazione a 100 km all’ora», spiega. Sulla scuola, invece, ha aggiunto: «Riaprire sarebbe una scelta azzardata. I licei non li farei affatto rientrare ma capisco le difficoltà della Dad. Oggi la priorità resta quella di far diminuire i contagi. La scuola è un ambiente sicuro ma le dinamiche intorno alla scuola potrebbero essere rischiose».

Gli anticorpi monoclonali

Infine sugli anticorpi monoclonali ha parlato di «un trattamento molto promettente per asintomatici e paucisintomatici con patologie croniche importanti, fragili, anziani. Bisognerà vedere, però, quale sarà la vera efficacia degli anticorpi. Ho grande fiducia e non credo che siamo partiti in ritardo per inefficienza».

Grafiche di Vincenzo Monaco

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