Draghi al Consiglio europeo: «Cittadini delusi da AstraZeneca». E approva il certificato verde digitale: «Ma eviti discriminazioni»
«I cittadini europei si sentono delusi da AstraZeneca». Il premier italiano Mario Draghi preme sulla casa farmaceutica anglo-svedese al Consiglio europeo che riunisce in videoconferenza i capi di Stato e di governo degli Stati membri dell’Ue. Il vertice si conclude nella serata di oggi e non domani, come inizialmente previsto. Il presidente del Consiglio ha parlato anche della vicenda delle milioni di dosi di vaccino ritrovate nello stabilimento di Anagni e ha quindi chiesto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, se ritiene giusto che le dosi localizzate in Belgio e Olanda rimangano destinate all’Unione europea, in tutto o in parte. La presidente dell’esecutivo comunitario ha risposto assicurando che le dosi prodotte nei Paesi dell’Ue saranno destinate all’Unione europea. Dunque non dovrebbero essere esportate.
Il certificato verde digitale
Il premier ha poi pienamente condiviso la proposta della Commissione europea di introdurre un certificato verde digitale per muoversi fra gli Stati membri, invitando anche ad approfondire alcuni possibili ostacoli all’esecuzione del progetto. Per il premier italiano i governi avranno bisogno di tutto l’aiuto che la Commissione potrà dare, perché mettere in comunicazione e rendere interoperabili differenti piattaforme nazionali non è una cosa banale. Draghi ha quindi invitato i leader europei a riflettere su come affrontare i possibili rischi di discriminazione causati dall’introduzione del certificato.
«La politica fiscale aiuti la ripresa»
Per il presidente del Consiglio la priorità assoluta deve essere non commettere errori durante la ripresa economica: «Dobbiamo disegnare una cornice per la politica fiscale che sia in grado di portarci fuori dalla crisi», ha detto Draghi all’Eurosummit. Inoltre, Draghi ha invitato i leader europei a prendere esempio dagli Stati Uniti. «Negli Usa hanno un’unione dei mercati dei capitali, un’unione bancaria completa, e un safe asset», ha spiegato il premier precisando che questi elementi sono la chiave del ruolo internazionale del dollaro.
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