Da modello a esempio da non seguire, la classifica di Bloomberg sulla resilienza al Coronavirus: Italia al 40° posto (su 53) per la gestione della pandemia
Al 40° posto su 53 Paesi, con un volo in picchiata di 11 posizioni. Nella Covid Resilience Ranking, la classifica stilata da Bloomberg sui luoghi del mondo dove la pandemia viene gestita in modo più efficace, l’Italia continua a non essere un esempio. Superato da Nigeria e Perù, al 38° e 39° posto, il nostro Paese non è uno dei migliori luoghi in cui vivere durante una pandemia. 994 casi su 100 mila abitanti registrati in un mese, un tasso di mortalità pari all’1,6%. Ancora più in basso di Paesi come Pakistan e Portogallo, l’Italia registra un tasso di capacità di resilienza pari a 50.1, superando di poco Grecia e Iran. Allontanandosi di 28 unità dal punteggio ottenuto dalla Nuova Zelanda, prima nella classifica della rivista americana.
I dati raccolti dalle analisi della Johns Hopkins University si uniscono a quelli sulla vaccinazione calcolati da Bloomberg: per l’Italia si registra una copertura vaccinale del solo 6,7%. Nulla in confronto al 54,1 % di Israele, in cima alla classifica della resilienza. «L’Italia affonda 11 posizioni mentre il paese ha chiuso negozi, ristoranti e scuole per combattere una nuova ondata. Il suo governo sta pianificando una chiusura totale per Pasqua». La rivista americana parla del nostro Paese insieme a Repubblica Ceca, Polonia, Romani e Grecia, inserendola nell’elenco dei territori che continuano a perdere posizioni.
Sul fronte delle vaccinazioni Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti coprono almeno un quinto di popolazione scalando la classifica nell’ultimo mese trascorso, mentre Australia e Cina svettano ai primi posti. Qui il virus è stato quasi del tutto eliminato. Dall’altra parte i Paesi europei sembrano condurre una strategia anti virus al ribasso. «Stanno pagando il prezzo per un lancio caotico di vaccini, con 9 dei 10 cali più significativi di marzo, e con città come Parigi bloccate di nuovo» spiega Bloomberg. Israele rimane l’esempio per tutti: «La metà della popolazione israeliana di 9 milioni di persone ha ricevuto due dosi di un vaccino Covid e la vita di coloro che sono stati vaccinati si sta normalizzando rapidamente». Il riferimento è al Green Pass rilasciato agli immunizzati per accedere a palestre, hotel e piscine. Discoteche e bar sono di nuovo in attività con una qualità della vita senza paragoni rispetto alla maggior parte dei Paesi ancora in lotta.
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