Dopo Pasqua l’ipotesi del «giallo rafforzato» fino a maggio: cosa può cambiare per scuola, bar e parrucchieri
Sarà una Pasqua blindata quella del prossimo 4 aprile, con l’Italia che torna nuovamente in lockdown. Mentre le regioni continuano a oscillare tra il rosso e l’arancione, il governo è al lavoro per trovare un punto di incontro tra chi chiede maggiori aperture, per lo più i partiti di centrodestra, e chi invece frena, a cominciare dal ministro della Salute Roberto Speranza puntando a una «zona gialla rafforzata», secondo le anticipazioni dei quotidiani. Un compromesso che entrerebbe in vigore con il nuovo decreto Covid, previsto dopo Pasqua, almeno fino ai primi giorni di maggio. Alle 12 il premier Mario Draghi ha convocato la Cabina di regia di governo per gli ultimi dettagli, alle 14 è fissata una conferenza stampa che potrebbe anticipare le decisioni sulle misure per il prossimo mese.
In caso di miglioramento degli indicatori per le regioni che rientrerebbero in zona gialla, quindi, scatterebbero le riaperture, soprattutto per bar e ristoranti, ma con regole più simili a quelle della zona arancione nei weekend e della zona rossa nei festivi, quindi 25 aprile e 1° maggio. Il fronte aperturista nel governo punta anche ad abolire il meccanismo automatico che fa scattare la zona rossa quando vengono superati i 250 casi ogni 100 mila abitanti. Un obiettivo al momento lontano dal concretizzarsi, considerando i livelli ancora alti di diffusione dei contagi e le cifre ancora pesanti sui decessi.
Le ipotesi sulle regole dopo Pasqua
La trattativa nel governo punta a dare un po’ di respiro in particolare al settore della ristorazione, con bar e ristoranti che tornano a riaprire a pranzo, ma con orario ridotto fino al massimo alle 16, così da scongiurare chi nelle ultime settimane ha provato ad anticipare l’ora dell’aperitivo, dopo l’introduzione del divieto di asporto per i bar dopo le 18. Quasi certa, invece, la riapertura delle scuole materne ed elementari fino alla prima media anche in zona rossa. Il ministero dell’Istruzione è al lavoro per mettere in campo un piano di tamponi e tracciamento che, a differenza delle scorse ondate, consenta di tenere gli studenti in classe. Tornano ad aprire anche in zona rossa barbieri e parrucchieri, nel tentativo di limitare le visite a domicilio.
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