Grillo con il ministro Cingolani ai gruppi M5s: «Draghi? Uomo di parola. Raggi sindaco di Roma? Imprescindibile»
Doveva essere un’assemblea congiunta con i gruppi parlamentari – Camera e Senato – del Movimento 5 stelle. Come ordine del giorno, nessuna questione di politica interna al Movimento, ma l’inizio di un «corso» sulla transizione ecologica curato da Marco Morosini, il nuovo “guru” ambientalista dei 5 stelle. Tant’è che la lezione del professore del Politecnico di Zurigo aveva fatto storcere il naso ad alcuni parlamentari: «Abbiamo un ministro della Transizione ecologica e riuniscono deputati e senatori per chiacchierare con un professore?», si inalbera un senatore. «Questo è un modo per tenerci fuori dalle vere decisioni politiche, altrimenti avremmo fatto quest’assemblea alla presenza di Roberto Cingolani, non del ghost writer di Beppe Grillo», aggiunge.
Poi, a sorpresa, all’incontro su Zoom si è presentato, insieme a Grillo e Morosini, proprio il ministro della Transizione ecologica. I primi interventi sono effettivamente legati alle tematiche ambientali: «Il futuro è l’innovazione, le cose che dicevo nel ’93 adesso sono realtà. Il mondo sta cambiando e noi dobbiamo parlare di transizione ecologica», ha esordito il garante dei 5 stelle. Il ministro Cingolani, nel dettaglio, ha parlato di innalzamento dei mari e di biodiversità naturali: «Se siamo bravi renderemo la transizione corta». Poi, sbavando rispetto all’ordine del giorno, la videoconferenza si è spostata su temi relativi alla politica di palazzo: «Sogno che tutte le forze politiche si mescolino per tenere l’attenzione concentrata sul 2050 – ha sottolineato Grillo -. Diventiamo meticci, facciamo parlare gli altri dei nostri temi».
«Supportiamo Giuseppe Conte»
Il garante ha trattato diversi argomenti identitari del Movimento: «Il reddito di cittadinanza diventi universale, sarà la mia battaglia finale», ha dichiarato. E ancora: «Draghi è un uomo di parola, non un banchiere senza sentimenti». A proposito del limite dei due mandati, uno dei principi fondativi dei grillini, messo in discussione durante l’evoluzione del Movimento, «deve essere un nostro pilastro fisso, l’ho detto a Conte. Se volete me, dovete tenere il vincolo». Sintetizzando, poi, la rinnovata configurazione politica del Movimento, Grillo ha invitato i parlamentari a guardare al 2050 supportando la leadership di Giuseppe Conte e portando avanti il progetto insieme al centrosinistra.
Si cerca l’accordo con Rousseau e «massimo sostegno a Raggi» per la candidatura a Roma
Per l’investitura dell’avvocato alla guida dei 5 stelle, però, è necessaria una votazione degli iscritti al Movimento per cambiare lo statuto. «Conte è meraviglioso, presto voteremo quando avremo una piattaforma». Quella piattaforma, secondo il garante, sarà ancora Rousseau: sono in corso le trattative con l’associazione di Davide Casaleggio, «ma credo che troveremo un accordo per cambiare lo statuto». Insomma, la leadership collegiale a cinque, approvata di recente dalla base grillina, sarà già messa in cantina. Grillo si è soffermato anche sul tema delle amministrative romane, essenziale nella costruzione di un alleanza strutturale con il centrosinistra. Sulla sindaca uscente, il garante del Movimento non è disposto a fare alcun passo indietro: «Massimo sostegno a Virginia Raggi, qualunque cosa accada».
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