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Salvini insiste: «Ingiusto tenere chiuso se tante città migliorano». La frecciata a Draghi: «Il ‘sostegno’ più importante è tornare al lavoro»

27 Marzo 2021 - 12:52 Davide Gangale
Il leader della Lega, con un post su Facebook, torna a chiedere al governo di rivedere la scelta di sospendere la zona gialla per tutto il mese di aprile

Matteo Salvini insiste sulla necessità di rivedere la decisione presa dal governo Draghi, ma non ancora messa nero su bianco in un provvedimento legislativo, di sospendere la zona gialla in tutta Italia fino alla fine del mese di aprile. Il leader della Lega, che già ieri aveva espresso tutta la sua contrarietà entrando in rotta di collisione con il presidente del Consiglio, oggi è tornato sull’argomento scrivendo su Facebook: «Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì. Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il “sostegno” più utile e importante, è tornare al lavoro».

Il post contiene quindi una nuova critica nemmeno troppo velata al premier, che sul decreto Sostegno ci ha messo la faccia promettendo per le attività economiche in difficoltà pagamenti rapidi a partire dall’8 aprile e ponendo sul piatto 11 miliardi di euro per il mese in questione. L’intero provvedimento vale 32 miliardi, pari all’entità massima dell’ultimo scostamento di bilancio autorizzato dal parlamento, e per il governo ha l’obiettivo di assicurare un sistema «rinnovato e potenziato» di sostegni, calibrato secondo la tempestività e l’intensità di protezione che ciascun soggetto richiede.

Ma per Salvini, evidentemente, tutto questo non è sufficiente. Quanto alla sospensione della zona gialla fino alla fine di aprile, occorre in ogni caso sottolineare come ieri Draghi abbia chiuso la sua conferenza stampa affermando: «Faremo un decreto sulla base dei dati disponibili oggi. Non escludo cambiamenti in corso: la situazione è così complessa che va monitorata giorno per giorno, settimana per settimana». La partita, quindi, è destinata a rimanere aperta.

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