Quanti sono i medici e infermieri No Vax negli ospedali? 35 mila non risultano ancora vaccinati: cosa non torna nelle stime basse dei sindacati
Mentre il governo Draghi studia un decreto legge per introdurre il vaccino obbligatorio contro il Coronavirus per il personale sanitario che lavora a contatto con i pazienti, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sta completando una ricognizione per capire quanti siano effettivamente i lavoratori del comparto che finora non hanno ricevuto nemmeno la prima dose. Secondo quanto anticipato dal quotidiano la Repubblica, la copertura rilevata è del 96,5%. Tradotto in valore assoluto, ci sono circa 35 mila operatori sanitari ancora non vaccinati, includendo nel calcolo anche i dipendenti delle cliniche convenzionate e private. Ma non è detto che siano tutti No Vax.
La maggior parte del personale sanitario che non si vuole vaccinare lavora comunque nelle Rsa, le residenze per anziani. Sempre secondo il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, il 40% non ha ricevuto alcuna dose di vaccino. Parliamo di circa 100 mila persone, ma il dato va preso con le molle, perché i numeri forniti da alcune regioni non sono completi. E c’è un altro elemento di cui tenere conto: molti di questi lavoratori si sono già ammalati di Covid-19, quindi potrebbero aver semplicemente deciso di procrastinare la vaccinazione. Lo stesso discorso si applica anche al personale che lavora in ospedale e nelle cliniche private.
Le stime dei sindacati
Fa riflettere, tuttavia, la discrepanza tra le cifre rilevate dall’Agenas e quelle provenienti dai sindacati dei medici ospedalieri e degli infermieri. I numeri forniti dalle organizzazioni dei lavoratori, infatti, sono molto più bassi e corrispondono per i medici a circa un 2% di mancate adesioni alla campagna, pari a circa 2 mila persone su 114 mila. Numeri ancora più bassi riguarderebbero gli infermieri, nell’ordine di qualche centinaia su 255 mila lavoratori. Oltre all’obbligo vaccinale, nel decreto legge che il governo sta preparando, potrebbe trovare spazio anche lo scudo legale per medici e infermieri che somministrano i vaccini, per evitare che possano finire sotto inchiesta da parte dalle magistratura in caso di effetti collaterali pesanti del farmaco. La protezione non varrebbe solo in caso di colpa grave.
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