Covid, a Perugia decine di giovani ‘occupano’ il centro: assembramenti, mascherine giù, bevute di gruppo. E insulti a chi chiede il rispetto delle regole – I video
La regione Umbria spera nella zona bianca entro l’estate, ma per farlo bisogna tenere duro e uscire dalla zona arancione in cui attualmente si ritrova. Tanti i sacrifici che rischiano di essere vani a causa delle azioni incoscienti e sconsiderate da parte di coloro che, con la scusa di non poterne più, decidono di trasgredire senza freni. Nella giornata di oggi, a Perugia, sono stati denunciati dai cittadini del capoluogo diversi assembramenti di giovanissimi con le mascherine abbassate mentre assumevano alcolici, bevendo direttamente dalle stesse bottiglie, incuranti delle misure di sicurezza anti Covid19.
Non c’è solo la DAD a generare disagi nei giovanissimi, un anno di pandemia Covid19 ha letteralmente negato loro la possibilità di vivere con la giusta spensieratezza le esperienze più comuni della loro età, costretti a limitarsi a causa di un virus che oggi conta oltre 100 mila vittime in tutta Italia. Qualcuno potrebbe definire uno sfogo quello testimoniato dalle immagini inviate a Open da un cittadino perugino. Ma sono comportamenti che durano da troppo tempo mettendo a rischio la salute dei ragazzi e delle loro famiglie.
Non solo assembramenti e alcolici, lasciando una scia di rifiuti e bottiglie di vodka e vino per strada. Non sono mancati insulti e minacce dirette gli adulti che li invitavano a rispettare le norme di sicurezza. A nulla è servito l’intervento degli uomini della protezione civile, solo l’arrivo dei Carabinieri ha messo in fuga i giovani sgattaiolati per i vicoli di Perugia. Un intervento necessario ma inefficace, visto che a distanza di poche ore la zona era di nuovo presidiata dai giovanissimi (video sotto).
Non è la prima volta che a Perugia vengono registrati «momenti di follia» da parte dei giovanissimi. Il 17 gennaio 2021 la redazione di Perugia Today riportava le immagini di alcuni episodi di ragazzini «ubriachi e urlanti» nel pieno centro del capoluogo umbro, proprio alla vigilia dell’introduzione della zona arancione. «A Perugia, in tutta la acropoli ed in particolare nella zona di Porta Sole, si assembrano tutti i sabati pomeriggio, da circa un mese, gruppi di ragazzi dai 13 ai 25 anni, che non rispettano in alcun modo le disposizioni anticovid: hanno la mascherina abbassata, si scambiano bottiglie di alcolici preparati in casa, consumano stupefacenti in gruppo, ecc.» scrive a Open il cittadino perugino che ci ha inoltrato le immagini presenti in questo articolo.
Sono stati gli stessi cittadini del capoluogo, gli adulti, a contattare le autorità per intervenire sul posto: «Sono state chiamate le forze dell’ordine da decine di residenti, ma sono intervenuti, in prima battuta, soltanto i volontari della protezione civile, i quali non hanno alcun potere sanzionatorio e semplicemente “spiegano” ai ragazzi di tenere le mascherine. Ovviamente, appena girato l’angolo, tutto torna come prima ed anzi si sentono i ragazzi “schernire” e ridicolizzate tale tipo di intervento.», ci scrive ancora il lettore di Open che ci racconta il comportamento dei giovani nei confronti di chi cercava di intervenire: «Un residente che ha chiesto ai ragazzi di smettere con tali comportamenti, non assembrarsi ed usare le mascherine, è stato sbeffeggiato dai componenti di tali gruppetti, con frasi del tipo “la mascherina mettila te” e “chiusa in casa stacci tu”».
C’è voluta un’ora prima dell’arrivo delle forze dell’ordine: «I Carabinieri, soltanto dopo “l’intervento” dei volontari della protezione civile e dopo circa un’ora dalle prime segnalazioni (sono state fatte decine di chiamate al 112), sono intervenuti: semplicemente, alla vista degli agenti, i gruppi di ragazzi sono scappati (come si vede anche dal video), alzando al momento le mascherine per non essere identificati». Un intervento, purtroppo, niente affatto efficace: «In ogni caso, neanche mezz’ora dopo l’intervento dei Carabinieri (che hanno disperso il gruppo di 30 ragazzi), tutto è tornato come prima e. sono ripresi gli assembramenti, esattamente nello stessa zona (come dimostrato dal secondo video).»
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