Coronavirus, a Londra ieri nessun decesso. Allarme dagli ospedali a Parigi: «Mai vista una situazione così neanche dopo il Bataclan»
REGNO UNITO
Nella capitale il tasso di mortalità non toccava lo zero da sei mesi
Non accadeva da sei mesi: per la prima volta da allora e per la seconda volta in un anno, nella capitale britannica non sono stati conteggiati morti per Coronavirus. Lo confermano i dati diffusi dall’ente pubblico Public Health England. Lontani i giorni in cui a gennaio Londra faceva registrare più di 200 morti al giorno. Come ricorda la BBC la capitale infatti è stata l’epicentro della prima ondata della pandemia e faceva contare circa il 12% del totale di morti per Coronavirus. Stando alle stime diffuse dal Governo, i decessi giornalieri si sono ridotti a 19 in tutto il Regno Unito, a conferma di un calo generale nel numero delle vittime, anche grazie a una campagna vaccinale molto efficiente. Stando ai dati del governo infatti oltre 30 milioni di cittadini hanno ricevuto almeno la prima dose di un vaccino anti-Covid.
Nel Regno Unito nuovo passo verso l’uscita dal lockdown
Il Regno Unito da oggi 29 marzo fa un altro passo in avanti verso l’uscita graduale dal lockdown, con meno restrizioni agli incontri tra più persone all’aperto e la ripresa di buona parte dello sport organizzato. In un messaggio diffuso a tarda sera di domenica 28 marzo, il premier Boris Johnson ha invitato comunque alla cautela: «Con casi in aumento in tutta Europa e nuove varianti che minacciano la campagna di vaccinazione. Nonostante le maggiori libertà da oggi, tutti devono continuare a rispettare le regole». Il via libera agli incontri di gruppo per esempio nei parchi è una delle aperture più significative da quando, l’8 marzo, il governo aveva allentato il blocco sul Paese non solo riaprendo le scuole, ma rendendo possibili anche incontri in coppia all’aperto.
La seconda fase di uscita dal lockdown nel Regno Unito scatterà il 12 aprile, quando riapriranno negozi, palestre e strutture ricettive all’aperto. Il 17 maggio invece si entrerà nella fase tre, con il via libera a riunioni al chiuso fino a sei persone o massimo due famiglie e pernottamenti in hotel. L’uscita definitiva dal blocco nazionale e dai limiti di contatti sociali è fissato invece per il 21 giugno, con l’inizio dell’estate.
FRANCIA
Allarme nelle terapie intensive parigine
Se la terza ondata di Coronavirus continuerà a crescere in Francia, secondo 41 medici della regione di Parigi impegnati nelle terapie intensive presto sarà necessario dover scegliere chi curare e chi no. In un articolo pubblicato sul Journal du Dimanche, i medici hanno criticato innanzitutto la lentezza della campagna di vaccinazione francese, che sta così creando «una situazione medica catastrofica». Come ricorda il New York Times, nel Paese i pazienti gravi hanno raggiunto quota 4.900, quasi quanti riempivano i reparti di terapia intensiva lo scorso anno all’inizio della pandemia. «Non abbiamo mai vissuto una situazione del genere – scrivono i medici – anche durante i peggiori attacchi degli ultimi anni», riferendosi per esempio agli attentati al Bataclan nel 2015, quando morirono 130 persone.
Il governo francese da un paio di settimane è tornato a chiudere a zone il Paese, compresa la regione di Parigi, imponendo un coprifuoco nazionale a partire dalle 19 e la chiusura di tutte le attività non essenziali. Misure che non hanno fermato però i raduni nei parchi e lungo la Senna domenica, quando complice la bella giornata diversi parigini affollato gli spazi verdi della città mangiando e bevendo, quindi indossare la mascherina.
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