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I numeri in chiaro, allarme terapie intensive. Maga: «Caleranno solo quando avremo vaccinato un alto numero di persone a rischio» – Il video

Rispetto all'abbassamento dell'età media dei contagiati, il direttore del laboratorio dell’istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia sostiene sia attribuibile «alla circolazione di ceppi virali più contagiosi. E questo può tradursi anche in sintomatologie più gravi»

I dati sul Coronavirus di oggi registrano un preoccupante aumento nel numero dei decessi: 417 in 24 ore, oltre 100 in più rispetto a ieri, quando erano stati 297. Anche il tasso di positività – il rapporto tra i nuovi casi positivi e il numero totale di tamponi – è in peggioramento: dal 7,2% si passa al 8,2%. «È lunedì e abbiamo fatto pochi tamponi e questo può portare a un numero percentuale di positivi sui casi testati non corretto», commenta Giovanni Maga, direttore del laboratorio dell’istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia. «Solitamente lunedì è un valore sempre piuttosto alto che dipende proprio dal fatto che sono stati fatti pochi tamponi e soprattutto a persone che hanno un’alta probabilità di essere trovate positive».

Mentre cresce il numero complessivo di persone ricoverate in rianimazione e di ricoveri ordinari, cala drasticamente il numero di persone in isolamento (-7.746). «Il decremento che vediamo è la combinazione di diverse dinamiche. Ci sono i guariti – oggi abbiamo visto che sono tanti – così come ci sono invece le persone che sono transitate negli ospedali e sono ricoverati», aggiunge Maga. «Il dato dei decessi rimane alto rispetto a ieri ma anche qui al lunedì si accumulano ritardi di notifica, quindi è possibile che vengano accumulati decessi che sono stati registrati ma non comunicati nel fine settimana. Anche sul trend dei decessi si dovrà ragionare nei prossimi giorni».

Allarme terapie intensive

Se i nuovi ingressi in terapia intensiva sono di meno rispetto a ieri, il numero complessivo di persone ricoverate rimane alto: 3.721. Potremmo raggiungere il picco dei ricoveri in rianimazione questa settimana? Maga è scettico. «Calerà quando riusciremo a limitare in modo molto deciso i contagi ma soprattutto, come si sta già vedendo in Inghilterra, quando avremo vaccinato una percentuale molto elevata di queste persone a rischio. Quando riusciremo a mettere in sicurezza le persone fragili sicuramente avremo un calo molto deciso sia nei ricoveri sia nelle terapie intensive, sia nei decessi».

Tra i ricoverati gravi vediamo anche un numero crescente dei più giovani, come certificato nelle ultime settimane dall’Istituto superiore di sanità. Colpa delle nuove varianti? «Un leggero abbassamento dell’età media dei contagiati verosimilmente è attribuibile alla circolazione di ceppi virali più contagiosi – conferma Maga -. Il fatto di avere una maggiore facilità di riprodursi all’interno delle nostre cellule fa sì che, mediamente, sia possibile che la persona che si infetta abbia una carica virale maggiore. E questo può tradursi anche in sintomatologie più gravi».

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