Chi è Walter Biot, l’ufficiale militare italiano arrestato con l’accusa di spionaggio
Si chiama Walter Biot l’ufficiale militare italiano arrestato con l’accusa di spionaggio nella serata di ieri, 30 marzo, ha 56 anni ed è sposato con quattro figli. Capitano di fregata in servizio all’ufficio Politica Militare dello Stato maggiore della Difesa, Biot è accusato di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio e procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio. I reati, previsti dagli articoli 86 e 88 del Codice penale militare, sono punibili con l’ergastolo o, nel secondo caso, con almeno vent’anni di reclusione. In cambio di soldi, che gli sarebbero stati recapitati in piccole scatole in un parcheggio a Roma, Biot avrebbe venduto a un contatto legato all’ambasciata russa informazioni riservate sui sistemi di telecomunicazione militare, informazioni a cui avrebbe avuto accesso in quanto in servizio allo Stato maggiore della Difesa.
Da «guida caccia» allo Stato maggiore della Difesa
Prima di approdare alla Stato maggiore della Difesa, Biot era un sottufficiale della Marina militare, diventato ufficiale in seguito ad un concorso interno. Da ufficiale del ruolo speciale si è qualificato come «guida caccia», la specialità che si occupa di indirizzare gli aerei da caccia verso determinati obiettivi, e per molti anni è stato imbarcato, prima su cacciatorpedinieri poi sulla portaerei Garibaldi. Nel 2010 è passato allo Stato maggiore della Marina militare dove ha lavorato per due anni presso l’ufficio stampa. In seguito, è passato al Gabinetto del ministro della Difesa, occupandosi di cerimoniale, comunicazione e relazioni esterne.
I documenti rubati
Come scrive il Corriere della Sera, nel suo incarico attuale Biot aveva il compito di decretare la sicurezza dei documenti dello Stato maggiore. Dal suo ufficio passavano tutti i file riservati e classificati, compresi quelli della Nato. Per rubare le notizie, Biot avrebbe fotografato documenti militari classificati dal monitor del computer e li avrebbe scaricati su una pen drive, poi consegnata a un ufficiale delle forze armate russe. La pennetta, che è stata sequestrata, verrà ora analizzata dagli investigatori. Domani si terrà l’udienza di convalida di Biot, che attualmente si trova in carcere. L’atto istruttorio, a causa dell’emergenza Coronavirus, si svolgerà da remoto dal carcere di Regina Coeli.