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Elodie contro la Lega che frena la legge Zan: «Non dovreste stare in Parlamento». Raffica di insulti dopo il retweet leghista

31 Marzo 2021 - 12:00 Redazione
La cantante si è scagliata in particolare contro Simone Pillon, da sempre contrario all'approvazione della legge

«Siete indegni, questa gente non dovrebbe essere in Parlamento». Elodie ha attaccato ieri, 30 marzo, i parlamentari della Lega per l’ostruzionismo contro la legge Zan sull’omotransfobia. In Senato infatti era prevista la calendarizzazione, in commissione Giustizia, dell’esame della legge contro l’omofobia a firma del deputato del Pd Alessandro Zan. Ma il centrodestra compatto continua a bloccare il disegno di legge. «Questa gente non dovrebbe essere in Parlamento, questa gente è omotransfobica», scrive la cantante riferendosi in particolare al senatore Simone Pillon, da sempre contrario all’approvazione della legge. E proprio Pillon è stato tra i primi a festeggiare il rinvio del ddl Zan: «Anche per oggi niente Zan», ha dichiarato in una nota. «Ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso. Le valutazioni sull’incardinamento di leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare».

I commenti

È bastato che la frase scritta sui social da Elodie venisse ripresa anche dalla pagina ufficiale della Lega, che su Twitter i sostenitori del partito hanno a loro volta commentato: «Elodie, amatissima dalla Rai di Sinistra, si scaglia contro Matteo Salvini e ai leghisti: “Siete indegni, non dovreste stare in Parlamento” La furbona, cresciuta nei quartieri malfamati romani, ha capito che più attacchi Salvini più la bella vita continua. Poveraccia!», ha scritto un’utente. Un altro, invece, ha commentato: «Come cantante vale zero, come opinioni politiche ancora meno». Un altro ne fa invece una questione di «democrazia», e dice che «alla signorina le sta stretta». Un altro: «Ecco l’ennesima starlette che salta sul carrozzone dell’odio verso la Lega per non cadere nel dimenticatoio. Che pena». Infine, c’è chi le consiglia di pensare al proprio lavoro: «Cara cantantina, hai moltissimo da migliorare».

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