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Juventus, festa a casa di McKennie: tutti multati per violazione delle norme anti-Covid. Dybala: «Ho sbagliato, chiedo scusa»

01 Aprile 2021 - 22:13 Maria Pia Mazza
I tre giocatori bianconeri sono stati sorpresi dai carabinieri nella tarda serata di ieri. Il club valuta sanzioni

A due giorni dal derby della Mole, sullo sfondo delle difficoltà che sta attraversando la Juventus sul campo, una notizia rischia di agitare ulteriormente l’atmosfera in casa bianconera. Nella tarda serata di ieri, 31 marzo, i carabinieri del nucleo radiomobile di Torino hanno sorpreso il centrocampista Weston McKennie e i compagni di squadra Paulo Dybala e Arthur Melo durante una festa privata nella casa del centrocampista della Juve e della nazionale statunitense. A chiamare i carabinieri, con tutte le probabilità, i vicini di casa di McKennie, disturbati dal rumore e dagli schiamazzi provenienti dalla festa. 

Una decina di persone alla festa

Ma non solo. Gli agenti han dovuto attendere quasi un’ora prima di poter varcare la porta di casa McKennie, tant’è che qualora si fosse prolungata l’attesa si sarebbero profilati gli estremi per una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Una volta entrati in casa, i carabinieri han multato tutti i presenti (circa una decina di persone) per violazione delle norme anti-Covid e del coprifuoco. I tre giocatori ora saranno sottoposti ai dovuti controlli per poter disputare il match contro il Toro di sabato, ma la Juventus potrebbe anche valutare delle sanzioni interne per i giocatori coinvolti nel festino. 

Dybala chiede perdono via social

«So che in un momento così difficile nel mondo per il Covid sarebbe stato meglio non sbagliare, ma ho sbagliato a rimanere a cena fuori». Queste le parole con cui Dybala chiede scusa sul suo canale Instagram. Il calciatore argentino ha voluto precisare che «non era una festa, ma ho sbagliato lo stesso e mi scuso». L’attaccante, lo scorso autunno, era stato scelto tra i testimonial della Regione Piemonte nella campagna per il rispetto delle norme anti-Covid.

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