«Siamo stati censurati, l’amore di due uomini fa paura»: rifiutata la testimonianza di due genitori gay all’assemblea scolastica
Ha dell’incredibile quanto accaduto a Carlo Tumino e Christian De Florio, una coppia di Rimini con due gemelli, Julian e Sebastian, nati negli Stati Uniti tramite la gestazione per altri, che il 29 marzo avrebbe dovuto prendere parte all’assemblea degli studenti del liceo artistico Emilio Greco di Catania, rigorosamente in videoconferenza causa Covid. E, invece, all’improvviso tutto è stato annullato. Carlo e Christian, che gestiscono il blog (e la pagina Facebook) “Papà per scelta”, avrebbero dovuto raccontare la loro storia. Avrebbero parlato dello «stato dell’arte dei diritti civili in Italia» ma avrebbero spiegato anche «come affrontare questo brutto mostro chiamato “accettazione”». Avrebbero parlato di omogenitorialità.
Così è stato annullato l’incontro
«I genitori si sono ribellati»
Un tema fortemente voluto dagli studenti «che ci hanno chiamato in causa perché alcuni loro compagni mostrano ancora vergogna nel mostrarsi in pubblico per come sono». Queste le parole di accompagnamento alla mail di invito. Insomma, altro che «indottrinamento». Era tutto pronto, c’era persino la firma della preside. Poi, però, all’improvviso, il dietrofront: «Alcuni genitori pare si siano ribellati ritenendo inopportuno trattare un tema così a scuola». Ma chi ha permesso che una richiesta degli studenti venisse cancellata così con un colpo di spugna? Sarebbe stato proprio il preside «a tirarsi indietro per paura di attacchi o ritorsioni, scegliendo di rimodulare l’incontro, in “una discussione più sana e democratica”», scrive la coppia riminese. L’assemblea, con all’ordine del giorno la famiglia composta da due padri e due figli, dunque, è stata prima convocata, poi annullata e infine rimodulata.
La “giustificazione” ufficiale della scuola
Queste le parole del preside in una circolare che siamo in grado di mostrarvi: «La scuola considera il tema in oggetto di massima importanza e interesse ma, proprio per questa ragione, si è ritenuto di doverne affrontare la trattazione in modo quanto più consapevole per tutte le fasce d’età della nostra utenza, creando una tavola rotonda variegata in fatto di soggetti coinvolti e ben informati sulla tematica, professionisti che possano trattare l’aspetto legale della questione, consulenti familiari, psicologi, un moderatore e una platea che voglia deliberatamente e democraticamente prendere parte all’incontro con l’eventuale consenso dei genitori/tutori per gli alunni minorenni», si legge. E infine: «Sarà cura della dirigenza riprogrammare con i giusti attori la suddetta attività concordandone con la componente alunni la data e le modalità per la migliore riuscita dell’iniziativa».
Ma la coppia riminese non ci sta e denuncia tutto pubblicamente. «Il nostro intento non era indottrinare i ragazzi a chissà quali strane ideologie – spiegano -. Per questo vogliamo rassicurare dirigenti e genitori sullo scopo dei nostri interventi. Abbiamo fatto decine di incontri nelle scuole, parlando a migliaia di ragazzi di consapevolezza affettiva, libertà di scelta e cultura dell’inclusione. Tutti argomenti complementari ai testi scolastici per allenare la loro coscienza critica e incoraggiarli al rispetto delle diversità».
Foto in copertina: FACEBOOK/PAPA’ PER SCELTA
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