I numeri in chiaro, Taliani: «Il miglioramento si vede, non si può fermare il Paese per troppo tempo: riapriamo in sicurezza» – Il video
«I dati di oggi sono un bel regalo, c’è senza dubbio una tendenza alla diminuzione. Se li confrontiamo coi dati del 16 marzo, il miglioramento si vede eccome. Passiamo dai 23.204 casi di Covid al giorno ai 18.625 di adesso. C’è un netto miglioramento, effetto anche delle restrizioni e del mini lockdown». A parlare a Open è la professoressa di Malattie infettive dell’università La Sapienza di Roma Gloria Taliani che, pur esprimendo soddisfazione per gli ultimi dati, teme per la tenuta sociale ed economica del nostro Paese. «Non possiamo tenere l’Italia in stand-by per così tanto tempo. Bisogna riaprire in sicurezza, con il distanziamento e con le dovute precauzioni ma soprattutto con controlli e sanzioni che spesso mancano», aggiunge.
I dati di oggi, 5 aprile, ci restituiscono un quadro chiaro della situazione epidemiologica in Italia. Il numero dei casi è drasticamente calato (+10.680) a causa anche del numero esiguo di tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Si parla di 102.795 test contro i 250.933 del giorno prima. Intanto i morti registrati nell’ultima giornata sono 296 mentre gli ingressi nelle terapie intensiva 192 (sostanzialmente stabili rispetto al giorno prima quando erano 195). Aumentano i ricoveri ordinari e i posti occupati nelle terapie intensive; più di mezzo milione sono le persone attualmente positive (570.096). Quasi 3 milioni, invece, i dimessi e i guariti; 10,4 per cento il tasso di positività (+3,2 rispetto a ieri).
La scuola
Da mercoledì 7 aprile saranno oltre 5 milioni gli studenti che rientreranno in classe: questa è la prima vera sfida del governo Draghi, un banco di prova per il Paese. Una scelta giusta o troppo pericolosa? «Assolutamente corretta, bisognava farlo – spiega – La scuola è una risorsa troppo importante, non poteva più essere mortificata. Privare i nostri ragazzi del confronto in presenza è un prezzo troppo alto da pagare. Cerchiamo, invece, di implementare le misure di sicurezza. Questo sì».
La mancanza di dosi di vaccino
Intanto la campagna vaccinale procede a rilento. Non tanto per colpa delle singole regioni, quanto per la mancanza di dosi, come più volte denunciato da alcuni governatori, come nel caso del Veneto. «Il fatto che non ci siano vaccini disponibili è un intralcio davvero incomprensibile. La parola d’ordine doveva essere “correre” e invece…», dice la Taliani.
I viaggi all’estero (e la stretta del governo)
Infine la professoressa Gloria Taliani critica duramente l’atteggiamento del governo dinanzi alla questione viaggi all’estero (paradossalmente non si può andare in altre regioni ma fuori dal Paese sì): «Una scelta difficilmente comprensibile ai più. Per fortuna che hanno istituito i controlli al rientro così da limitare almeno i danni». Il ministero della Salute, infatti, ha imposto tamponi e quarantena di 5 giorni per tutti coloro che rientrano dall’estero.
Grafiche a cura di Vincenzo Monaco
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