Scuola, 2 studenti su 3 tornano in classe. I presidi: «Nessun tracciamento, temiamo subito un nuovo stop»
Domani, 7 aprile, sarà un nuovo primo giorno di scuola in presenza per circa 5,6 milioni di alunni. Grazie alle nuove disposizioni, che consentono il rientro in classe fino alla prima media in zona rossa e fino al liceo al 50-75% in zona arancione, il 65,5% degli studenti potrà fare lezione negli istituti. A rimanere in Dad saranno circa 2,9 milioni di alunni (35,5%). Lo scorso marzo, a causa delle restrizioni, il numero degli studenti a scuola ha oscillato tra gli 800 mila e 1,6 milioni, con un picco isolato di 2,8 milioni il 6 marzo. «La scuola è in sicurezza da tempo», ha commentato il presidente dell’Anp Antonello Giannelli su SkyTg24. Ma «i numeri degli operatori non sono ancora sufficienti per condurre un tracciamento di grandi dimensioni contro il Coronavirus».
April 6, 2021
Ora che i presidi devono fare i conti con la gestione in presenza della terza ondata provocata dalle varianti, le difficoltà persistono. Il Comitato tecnico scientifico ha assicurato che basteranno il distanziamento, l’uso delle mascherine, l’igiene e la sanificazione delle mani per controllare i contagi, ma sul tracciamento periodico non c’è da fare affidamento: «Lo screening non si sta portando avanti, se non in pochi casi», ha detto il presidente dell’Anp. A Il Messaggero ha dichiarato di non aver avuto «alcuna informazione sul tracciamento», confermando le difficoltà della logistica presente in Italia su quel fronte. Gli stessi Mario Draghi e Agostino Miozzo avevano dichiarato impossibile la prospettiva di testare ogni settimana oltre 8 milioni di studenti. Le preoccupazioni riguardano anche il trasporto pubblico: «Non è cambiato molto», ha detto Giannelli. «Temiamo di ritrovarci a dovere richiudere tutto, un altro stop che andrebbe a bloccare tutto di nuovo».
I numeri del rientro nelle Regioni
Come calcolato da Tuttoscuola, le regioni che vedranno il rientro di più alunni sono la Lombardia con 785.910 studenti in classe (e 615.903 in Dad), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in Dad), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in Dad), la Campania con 484.731 (e 460.262 in Dad) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in Dad). Nonostante il cambio di rotta, il quadro resta disomogeneo sul territorio: gli alunni in presenza non superano il 56% nelle regioni del Sud, il 57% nel Nord Ovest, mentre raggiungono il 70% nel Nord Est, il 74% al Centro e arrivano all’83% nelle Isole. In Regioni come la Puglia resta la possibilità di fare Didattica integrata per le famiglie che scelgono di non mandare i figli in presenza.
Immagine di copertina: EPA/Guillaume Horcajuelo
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