I sospetti sulla categoria ‘Altro’ tra i vaccinati in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta. La commissione Antimafia chiede gli elenchi
Il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra ha annunciato che nei prossimi giorni chiederà conto ad alcune Regioni, come Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta degli elenchi con i nominativi di tutti coloro che si sono sottoposti al vaccino contro il Coronavirus e che sono stati inseriti nella categoria “altro”. L’azione servirà a stanare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria lì dove «i ricadenti in quella categoria risultano avere numeri ben maggiori rispetto alla media nazionale», ha spiegato Morra che collaborerà con il collega e coordinatore del Comitato sulla prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria, Paolo Lattanzio. «Auspichiamo massima collaborazione nella trasmissione dei dati alla Commissione antimafia da parte delle Istituzioni competenti», ha aggiunto.
Il presidente dell’Antimafia chiede poi collaborazione «al fine di fugare ogni dubbio sul rispetto delle priorità di vaccinazione». Sulla faccenda si è messa in moto anche la Commissione regionale Antindrangheta calabrese: si è riunita per discutere riguardo le «metodologie utilizzate per la somministrazione di siero ad altre categorie», in Regione, e ha provato a capire se dietro le circa 85 mila vaccinazione ascritte alla categoria “altro” si possano nascondere persone non aventi diritto. «Purtroppo i cittadini continuano a soffrire a causa dei disservizi delle Asp in tante parti d’Italia, c’è quindi necessità di offrire risposte concrete a chi denuncia disservizi anche per mancanza di vaccini, pertanto questa Commissione studierà il caso ormai molto diffuso», ha concluso Morra.
Biella, avvisi di garanzia per i furbetti del vaccino
Nel frattempo sono scattati una serie di avvisi di garanzia, circa una sessantina, per i “furbetti del vaccino” a Biella. Tutti soggetti che, da quando è partita la campagna vaccinale, a gennaio, hanno pensato bene di saltare la fila e risultare soggetti ad alta priorità. Tra questi qualche dirigente, ma anche avvocati e commercialisti. Tra i nomi illustri, il commissario dell’Asl Diego Poggio, il direttore sanitario e quello amministrativo. La notizia è stata riportata da La Stampa che racconta come i carabinieri li abbiano individuati esaminando esaminato i nomi riportati sugli elenchi dei vaccinati, segnando tutte le possibili anomalie. Ad essere esclusi dall’indagine sono stati coloro che, inconsapevolmente, hanno compilato il form vaccinale riservato ai soli sanitari – commettendo dunque un abuso -, ma che in realtà era circolato in decine di chat WhatsApp. «Siamo impegnati a gestire una situazione sanitaria complicata», ha commentato la Asl.
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