Vaccini, l’attacco di Draghi: «Con che coscienza si salta la fila?». E sulle riaperture: «Più facili nelle Regioni avanti con le somministrazioni»
«La prima cosa sono le linee guida espresse dal ministro Speranza e dal Cts. La raccomandazione è usare il vaccino per coloro che hanno più di 60 anni». Il giorno dopo le dichiarazioni dell’Ema sulla presenza di un legame tra i casi di trombosi e AstraZeneca, il premier Mario Draghi interviene in conferenza stampa per chiarire come proseguirà la campagna vaccinale italiana. Ieri l’Aifa ha deciso di raccomandarne l’uso solo per gli over 60.
«Quello che deve attirare la nostra attenzione è che il rischio di decessi è massimo per coloro che hanno più di 75 anni. La conclusione è che bisogna vaccinare subito la popolazione più anziana», ha dichiarato Draghi chiarendo come presto ci sarà una direttiva da parte del commissario Figliuolo per avere una strategia unica a livello regionale. «Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60-70 anni», ha aggiunto poi Draghi criticando duramente chi salta la fila. «Ma con che coscienza la gente salta la lista e si fa vaccinare lasciando esposte al rischio persone che hanno più 75 anni e un rischio concreto di morte?».
Ad aprile disponibilità vaccini per over 80
«La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti», ha aggiunto il premier chiarendo come la disponibilità per il mese di aprile «permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70». Draghi ha inoltre confermato che l’obiettivo – fissato da Figliuolo – delle 500mila somministrazioni al giorno entro fine sarà rispettato. Intanto, proprio dal generale Figliuolo, Draghi ha annunciato che arriverà una direttiva per la vaccinazione delle persone fragili.
Scuola: «Obiettivo è un mese di presenza»
«È venuto il momento di prendere decisioni», sulle fasce di età per le vaccinazioni, ha chiarito Draghi. «Questo è al centro delle riaperture. Se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte al rischio è chiaro che si riapre con più tranquillità». Aperture su cui Draghi si è confrontato con il leader della Lega Matteo Salvini, le Regioni e Anci. «C’è un equilibrio. Normale chiedere aperture: la migliore forme di sostegno all’economia sono le aperture, ne sono consapevole. Naturalmente condannare la violenza ma capisco la disperazione a l’alienazione di chi protesta. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole, obiettivo è un mese di presenza».
Tuttavia, Draghi ha chiarito che non esiste ancora una data per le riaperture. «dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall’andamento dei contagi e dei vaccini». È chiaro – aggiunge però il premier – «che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni, molte diversità abbastanza insospettabili. Questo dovrà influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire».
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