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Mafia e Petrolio, arrestata l’ereditiera e cantante Ana Bettz: «Era il capo dell’impresa criminale». A Gabriel Garko soldi in nero per le serate

08 Aprile 2021 - 13:12 Redazione
La donna era già stata fermata nel 2019 mentre cercava di passare il confine italiano a Ventimiglia: viaggiava con 300 mila euro in contanti

Da questa mattina è in corso una vasta operazione che coinvolge quattro procure – Napoli, Roma, Catanzaro e Reggio Calabria – con arresti e varie altre misure cautelari nei confronti di circa 70 persone coinvolti in affari illeciti anche nel settore petrolifero. Si tratta di una maxioperazione chiamata “Petrolmafie Spa” contro la ‘Ndrangheta coordinata dalle procure antimafia e dalla Direzione nazionale antimafia, nata da quattro indagini distinte nelle quali sono emerse le stesse dinamiche criminali. Tra gli arrestati c’è Anna Bettozzi – nome d’arte: Ana Bettz -, vedova del petroliere Sergio Di Cesare, che secondo le accuse sarebbe amministratrice di fatto della Made Petrol Italia.

Sequestrati anche gli impianti della società ex Max Petroli. Nel 2019 la donna era già stata fermata mentre cercava di oltrepassare il confine a Ventimiglia con la sua Rolls Royce, nel cui bagaglio le autorità avevano trovato 300 mila euro in contanti. Diversi i soggetti coinvolti accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, riciclaggio e frode fiscale di prodotti petroliferi. Il blitz sta coinvolgendo i finanzieri dello Scico e i carabinieri del Ros, che oltre agli arresti stanno provvedendo a sequestrare immobili, società e denaro contante per un valore di circa 1 miliardo di euro.

Spunta anche il nome di Gabriel Garko

Secondo le accuse Anna Bettozzi e la figlia Virginia Di Cesare avrebbero promosso «un’associazione a delinquere» mafiosa per raggirare il fisco. Le due riciclavano il denaro, corrompendo e rivelando segreti d’ufficio, come riportato da la Repubblica. Il tutto servendosi anche del «denaro proveniente da associazioni criminali organizzate anche di stampo camorristico». Gli inquirenti hanno scoperto «omessi versamenti di oltre 172 milioni di iva, più di 12 milioni di accise, 78 mila euro di Ires, per un totale di oltre 185.622 milioni euro». Il denaro sarebbe poi stato reinvestito in attività commerciali, investimenti immobiliari e sponsor: come quando nel marzo 2019 sono state versate 250 mila euro, di cui 150 mila in contanti, all’attore Gabriel Garko, per una pubblicità della Maxpetroli.

Le intercettazioni

In un’intercettazione, l’attore – che non sa di essere ascoltato – parla con la cantante di un contratto, la cui somma deve essere versata per metà tramite fattura e metà in nero.

-«Si era parlato del contratto in un certo modo…poi a me è arrivato un contratto fatto in un altro…»
-«No…Gabriel no!»
-«Il contratto era da 200.000!»
-«E da quanto doveva essere 250.000?»
-«Il contratto doveva essere da 100!»
-«Abbiamo detto che dopo strappiamo tutto!»
-«Cosa?»
-«Quel contratto lo strappo!»
-«No…quello valido!»
-«Scusa…noi abbiamo stabilito 250… 50 te li ho dati, ne rimangono 200…»
-«100 in nero e 100 fatturato…sul contratto va messo solo il fatturato!»
-«Va messo solo l00?»
-«E certo!»
-«E non 200…»
-«Eh no!»
-«E va bene!!»
-«Per questo che ti volevo parlare…se mi arriva il contratto con tutti i 200…»
-«Adesso, la settimana prossima firmiamo il contratto e ti do una parte …alla fine dei lavori e basta».
-«Il cash prima del contratto!»
-«Va bè…tanto a distanza di…»
-(Risata divertita) «Il cash sì, perchè il cash non è scritto sul contratto…»

Bettozzi: «Ho rapporti con Berlusconi e Tronchetti Provera»

Gli investigatori sono risaliti anche a un altro nome, abbastanza centrale, nell’indagine: si tratta di Alberto Coppola, un uomo che è riuscito, tramite alcuni investimenti della Camorra, a risollevare le sorti di Maxpetroli. La Repubblica riporta alcuni dei numeri colloqui telefonici tra Coppola e la Bettozzi. Ma il rapporto tra i due, nato sui social network, spesso è teso: «Alberto io non sono abituata così! Perdonami. Perdonami io ho soci che si chiamano Tronchetti Provera e Silvio Berlusconi», dice la donna non sapendo di essere intercettata.

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