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Coronavirus, la Francia accelera sui vaccini: da domani via libera agli over 55. Nel Regno Unito riaprono pub e palestre: per gli esperti è troppo presto

11 Aprile 2021 - 10:56 Redazione
Secondo gli scienziati britannici, le riaperture previste da domani rischiano di arrivare troppo presto. In almeno 28 aree del Paese l'incidenza è ancora di 60 casi ogni 100 mila abitanti. In Francia la distanza tra prima e seconda dose per Pfizer e Moderna passerà da 28 a 42 giorni

FRANCIA

In arrivo (in anticipo) le prime 200 mila dosi di Johnson&Johnson

Il ministro della Salute lo ha annunciato con un’intervista al Journal du Dimanche: da domani in Francia la campagna vaccinale contro il Coronavirus sarà aperta anche per gli over 55. A supportare questo progetto ci saranno anche le forniture del vaccino Johnson&Johnson, sono in consegna oltre 200 mila dosi che arriveranno «con una settimana di anticipo» rispetto al previsto. Dal 14 aprile poi la distanza tra prima e seconda dose per Pfizer e Moderna passerà da 28 giorni a 42 giorni. Una tattica che, esattamente come successo nel Regno Unito, permetterà di estendere la protezione dal virus.

REGNO UNITO

EPA/ANDY RAIN |Il premier britannico Boris Johnson

In almeno 28 aree del Regno Unito l’incidenza è di 60 casi ogni 100 mila abitanti

Le riaperture nel Regno Unito rischiano di arrivare troppo presto per evitare che una terza ondata di contagi di Coronavirus si abbatta sul Paese, mentre ieri sono stati registrati 40 nuovi morti. Come riporta il Guardian, nella comunità scientifica britannica cresce la preoccupazione per diversi focolai locali ancora presenti nel Paese, che può contare su un’incidenza nazionale di circa 30 casi ogni 100 mila abitanti. Un dato che però risulta doppio in almeno 28 aree, in cinque il dato è almeno il triplo, come spiega al Guardian il prof. Stephen Griffin, della scuola di medicina dell’Università di Leeds: «Ci sono aree nel West Yorkshire, nel Black Country e in altre regioni che hanno ancora alti tassi di infezione. Molte persone non possono autoisolarsi. Dobbiamo affrontare il problema con urgenza o il virus tornerà di nuovo».

Il piano di riaperture voluto dal premier Boris Johnson prevede di non revocare le restrizioni fino a quando i livelli di infezione non saranno sufficientemente bassi, ma i dati che arrivano dalle aree più colpite dai contagi dimostrano secondo il prof. Griffin che il governo continui a seguire le date e non i dati. Il programma di uscita graduale dal lockdown prevede la riapertura da domani 12 aprile di tutte le attività di ristorazione che hanno servizi all’aperto, oltre che di palestre, parrucchieri, terme, biblioteche, cinema all’aperto e spettacoli in drive-in. Tornano possibili anche i pernottamenti fuori casa.

USA

EPA/CPL. ALEXA HERNANDEZ | Due marines si lavano le mani a bordo della nave ospedaliera Usns Mercy

Quasi la metà dei Marines non vuole vaccinarsi

A partire dallo scorso giovedì, circa 75 mila Marines negli Stati Uniti sono stati vaccinati, tra chi ha ricevuto la prima dose e chi ha concluso il ciclo. Ma tra i militari, secondo la Cnn, il 38,9% ha deciso di rifiutare la somministrazione del farmaco. Finora tra i Marines solo il 61% ha accettato il vaccino anti Covid, un dato inferiore alla media del resto delle forza armate, dove si registra un tasso di accettazione di circa il 66%. In base ai dati raccolti dalla Cnn, i rifiuti al vaccino sono stati molto più alti della media del corpo a Camp Lejeune nella Carolina del Nord, una delle principali basi dei Marines negli Stati Uniti. Dei 26.400 che avrebbero dovuto ricevere il vaccino, 15.100 lo hanno rifiutato.

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