Report: «Anche Brusaferro e i vertici dell’Oms sapevano del dossier sul piano pandemico italiano». Guerra chiede di bloccare la messa in onda
I vertici dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), su su fino al direttore Tedros e quelli della sanità italiana. Secondo Report, tutti sapevano e avrebbero considerato perlomeno normale che il dossier che accusava l’Italia di non aver aggiornato per tempo il piano pandemico, che avrebbe potuto consentire di rispondere meglio all’emergenza Coronavirus durante i primi mesi dell’emergenza, fosse stato ritirato su pressione di Ranieri Guerra, ora indagato dalla procura di Bergamo. Lo stesso Guerra in serata ha inviato una diffida intimando a Rai3 di non mandare in onda la puntata.
Stando a quanto ricostruito da Giulio Valesini e dalla redazione guidata da Sigfrido Ranucci nella puntata in onda questa sera su Rai3, infatti, Guerra informò tutti i livelli di quanto aveva fatto per bloccare il report prodotto da un gruppo di ricercatori di Venezia. Che il dirigente avesse scritto al direttore dell’istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro è un fatto in parte noto. Nelle intercettazioni pubblicate stasera, però, emerge che il medico avrebbe ringraziato per l’interessamento.
Cosa si sono detti Guerra e Brusaferro
«La ritengo una cosa schifosa di cui non si sentiva la mancanza. Spero di far cadere un paio di incorreggibili teste. Grazie», scrive Guerra nei giorni attorno al 13 maggio scorso, quando il documento viene prima messo online e poi spubblicato. E Brusaferro: «Grazie molte. Io sono inesperto ma mi pare che sia proprio una situazione critica». Più avanti, Guerra argomenta: «Hanno messo in dubbio un percorso di costruzione di fiducia e confidenza che sono riuscito con la fatica che sai a proporre e consolidare… stanno mettendo a rischio una discussione molto seria che è stata impostata anche in prospettiva G20 e di una relazione speciale tra Tedros e l’Italia. Se fossi il Ministro ci manderei tutti all’inferno». E anche in questo caso Brusaferro replica: «Sul testo OMS sono anche d’accordo di rivederlo assieme. Domani ne parliamo. Buona serata».
Questa sera, ma non in tempo per la messa in onda, Brusaferro ha inviato a Report alcune righe di replica, dopo aver rifiutato di concedere una intervista, in cui spiega che non è suo compito intervenire nei dossier dell’Oms e che in ogni caso «l’evoluzione di un documento prodotto da una organizzazione come l’Oms segue un percorso interno all’organizzazione stessa; nel caso specifico, il dott. Guerra mi ha riportato alcuni passaggi interni alla organizzazione e l’ho ringraziato per l’informazione». Brusaferro aggiunge: «Laddove richiesto da altre istituzioni l’Iss con i suoi ricercatori è disponibile a contribuire alla stesura di documenti tecnico scientifici: anche in questo caso è stata espressa informalmente».
Sempre una chat di Guerra parla anche del diretto coinvolgimento del direttore dell’Oms, che ha prontamente smentito: «Sono stato brutale con gli scemi del documento di Venezia – dice Guerra -. Ho mandato scuse al ministro. Alla fine sono andato su Tedros e fatto ritirare il documento». Non solo. Secondo la ricostruzione dell’inviato di Report, dalle carte dei magistrati di Bergamo il ministero della Salute avrebbe comunicato per anni dati falsi all’Oms, dicendo fino al 2013 che il piano pandemico – risalente al 2007 – veniva costantemente aggiornato. Il 4 febbraio del 2020, a emergenza già dichiarata, in un ultimo dossier l’Italia avrebbe sostenuto di essere pronta a possibili scenari di crisi. La cronaca ha poi dimostrato che le cose non stavano esattamente così.
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