Il processo a Igor il Russo: la giustizia spagnola ha chiesto il massimo della pena. Lui si difende: «Ho aperto il fuoco senza logica»
Per il processo a Norbert Feher, alias Igor il Russo, iniziato oggi – 12 aprile -la procura spagnola ha chiesto al tribunale di Teruel (Aragona) il massimo della pena prevista dal codice penale del Paese iberico dove non c’è l’ergastolo. Secondo la pm che si occupa del caso, Feher ha agito «a sangue freddo». In Italia l’uomo è stato condannato in appello all’ergastolo per due omicidi in Emilia Romagna. In Spagna invece è accusato di aver ucciso nel 2017 l’allevatore José Luis Iranzo e gli agenti della Guardia civil, Víctor Romero e Víctor Caballero. Proprio ieri Igor il russo è tornato alle cronache per la violenta aggressione ai danni di 5 agenti penitenziari di guardia nel carcere di Dueñas, in Spagna. Feher ha tentato di opporsi al trasferimento nel penitenziario di massima sicurezza di Zuera a Saragozza, colpendoli con due mattonelle del bagno della sua cella e mandandoli in ospedale.
Le dichiarazioni di Feher
Nel corso dell’udienza Feher ha fatto alcune dichiarazioni, parlando in italiano, di fronte al tribunale spagnolo. Riguardo al primo dei tre crimini di cui è accusato, l’assassinio di un allevatore della zona di Teruel, Feher ha spiegato che gli ha sparato contro una prima volta perché aveva pensato che la vittima, José Luis Iranzo, fosse in possesso di un’arma. Alle domande della pm, ha risposto di aver aperto nuovamente il fuoco «senza logica», mentre questi cercava di fuggire: «Ho sparato e basta», ha detto.