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I numeri in chiaro, Pregliasco: «Le riaperture vanno fatte, ma ci sarà un prezzo da pagare» – Il video

14 Aprile 2021 - 21:52 Felice Florio
Per il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi l’allentamento delle restrizioni porterà, nonostante le vaccinazioni, a un aumento dei rischi. E guarda con allarme al caso Sardegna

Nel bollettino della Protezione Civile e del Ministero della Salute del 14 aprile resta ancora elevato il numero di decessi giornalieri: sono 469 i morti, in Italia, a causa del Coronavirus. I nuovi contagi, nelle ultime 24 ore, sono stati 16.168. Attualmente, ci sono 514.660 persone con un’infezione in corso. «Siamo, di fatto, in un plateau che si protrae da un po’ di tempo. C’è una tendenza al miglioramento, ma con valori molto altalenanti perché abbiamo delle variazioni molto forti nel numero di tamponi somministrati». Così Fabrizio Pregliasco inquadra la fase pandemica che sta attraversando l’Italia.

La critica allo screening

Il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano lamenta il fatto che l’instabilità del numero dei tamponi somministrati giornalmente ha comportato la perdita «non solo della tracciamento, ma della contezza reale della casistica. Soprattutto – aggiunge – perché le nuove varianti, con molte forme di positività asintomatica si diffondono e rendono molto ampia l’incidenza». Il lato positivo dell’analisi di Pregliasco riguarda il numero di malati: «Le terapie intensive e i ricoveri sono in saldo negativo. Purtroppo, il dato relativo alla mortalità non scende. L’ordine di grandezza è sempre pesante, anche se sappiamo che è l’ultimo dato a migliorare».

«Sì alle riaperture, ma consapevoli che ci sarà un prezzo da pagare»

«Ci sono molte realtà regionali con numeri a quattro cifre. In testa quest’oggi è la Campania, un po’ meno la Lombardia». Pregliasco è preoccupato per ciò che sta succedendo in Sardegna, oggi con più di 500 casi positivi individuati: «Sta ritornando a valori della seconda ondata. Sembra la conseguenza della zona bianca, gestita male dai cittadini, con tutte le attenuanti». Sul versante delle vaccinazioni, per il professore, «ci sono molte nubi. La segnalazione di Johnson & Johnson pone dei dubbi ai vaccini a vettore virale, anche se nella realtà il rischio di tromboembolie ha cifre irrisorie». Pregliasco conclude palando delle riaperture: «Devono essere fatte, ma con buon senso dei cittadini e delle istituzioni. E, soprattutto, sapendo che ci sarà un prezzo da pagare».

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