In Veneto 1.085 nuovi casi e 23 nuovi decessi: «Ci sono anche over 80 che non vogliono vaccinarsi»
Sono 1.085 i nuovi casi di Coronavirus in Veneto (ieri 1.081), 28.332 («dato in continua discesa») gli attualmente positivi, l’incidenza è del 3,21 per cento. 1.950 i ricoveri per Covid (-63 rispetto alla giornata di ieri), 266 pazienti ancora in terapia intensiva (-11). I tamponi molecolari effettuati nelle ultime 24 ore sono 18.138 mentre 15.677 gli antigenici. Il totale è di 33.815. Le vittime, dall’inizio della pandemia, sono 11.041: nelle ultime 24 ore sono stati registrati in Veneto 23 nuovi decessi. I dimessi e i guariti sono in tutto 19.349 (+119).
Il video della conferenza stampa
I vaccini
Più di 16 mila somministrazioni di vaccino nella giornata di ieri, 14 aprile. Raggiunto l’86 per cento di popolazione over 80 già vaccinata («C’è anche chi rinuncia in maniera volontaria al vaccino, quindi al 100 per cento non ci arriveremo»). «Ieri – spiega l’assessora alla Salute Manuela Lanzarin – sono arrivati i quantitativi di Pfizer attesi, 172.123 sono le dosi complessive divise tra Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Stamattina abbiamo ricevuto 13 mila dosi di AstraZeneca. Questo significa che oggi ci sarà un numero superiore di vaccini rispetto al dato degli ultimi tre giorni, quando non avevamo più vaccini. Per quanto riguarda Johnson&Johnson non è stato distribuito ancora tra le regioni». Assente in conferenza stampa il presidente del Veneto Luca Zaia.
«Noi siamo da zona gialla»
«Sono da scenario giallo» gli ultimi dati del Veneto secondo l’assessora alla Salute: «Ma rimarremo comunque in area arancione, in base all’ultimo decreto. Difficile che cambi qualcosa lunedì». I dati – secondo quanto riferito in conferenza stampa oggi – parlano di un indice Rt in Veneto allo 0,81, 134 sono i casi registrati su 100 mila abitanti. L’occupazione per i ricoveri ordinari è al 26 per cento mentre al 27 per le terapie intensive. Numeri che preoccupano ma che non sono più allarmanti. Infine Manuela Lanzarin ha ricordato quali sono le richieste fatte dalle Regioni al governo e al Cts per anticipare le riaperture: «Non c’è una data. Per bar e ristoranti vogliamo privilegiare le attività all’aperto, distanza di un metro tra i tavoli e prenotazioni. Per palestre e piscine distanza di due metri durante l’attività fisica, in cinema e teatri – non abbiamo parlato invece di musei – un metro di distanza tra persone con mascherina, due metri senza».
Foto in copertina: ANSA/PAOLO BALANZA
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