Coronavirus, ristoranti aperti alla sera dal 26 aprile: arriva anche la nuova fascia «giallo rafforzato». Fedriga: «Riaperture successo delle Regioni»
Sarà la conferenza stampa del premier Mario Draghi, fissata per questo pomeriggio alle 15.30, a chiarire nel dettaglio il programma delle riaperture. Dalla cabina di regia arrivano però le prime anticipazioni. A partire dal 26 aprile, dopo lo stop delle ultime settimane, dovrebbe tornare la zona gialla. Un giallo che però sarà rafforzato nel tentativo di evitare un «liberi tutti». Se infatti i dati sui contagi da Coronavirus sono in miglioramento, la pressione sulle terapie intensive continua a rimanere alta.
Zaia: «Due metri di distanza nei ristoranti vuol dire, di fatto, voler che rimangano chiusi»
Le aperture riguarderanno quindi tutte le attività di ristorazione, sport e spettacolo nelle aree a basso rischio, ma solo all’aperto. Via libera anche al ritorno in classe anche per le scuole superiori, con l’eccezione delle zone rosse. Semaforo verde per la riapertura anche delle università. Dovrebbe invece rimanere in vigore il coprifuoco alle 22.
Ma dalle Regioni è già polemica. Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, ipotizzare «due metri di distanza nei ristoranti vuol dire, di fatto, voler che rimangano chiusi». Il governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, commentando le prossime riaperture parla invece di un successo delle Regioni: «Se dovesse essere così vorrebbe dire che la proposta delle Regioni trova successo». Secondo Fedriga, sarebbero state le amministrazioni locali a proporre «che in un periodo sperimentale si apra a tutte le attività che si possono svolgere all’aperto, dove si riduce drasticamente la possibilità di contagio, e dobbiamo approfittarne nella bella stagione per dare ossigeno a certe categorie, ma anche per ridurre lo stesso contagio».
Cinema e teatri
Per quanto riguarda il mondo dello spettacolo, anche cinema e teatri dovrebbero tornare a lavorare a partire dal 26 aprile. Ma solo all’aperto. Al chiuso, gli spettacoli dovrebbero essere consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio.
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