Verso riaperture graduali: oggi le date. Dal 3 maggio tutti a scuola, i negozi ripartono prima, poi i bar. L’ipotesi degli spostamenti solo tra regioni gialle
Riaprire quasi tutto anche in zona rossa come chiedono le Regioni non sarà quasi certamente possibile, ma il piano che in giornata il governo dovrebbe definire per le ripartenze a cominciare dalla fine di aprile prevede alcune concessioni, a cominciare dalle attività commerciali e poche altre per quella della ristorazione. Fermo restando che per il premier è la scuola la prima “attività” che deve riprendere al regime massimo possibile. Il protocollo per le riaperture che definiranno oggi gli esperti del Cts dovrà necessariamente tener conto dell’andamento dei dati sulla pandemia di Coronavirus, di certo in miglioramento, ma che non permette ancora una grado di apertura come quello richiesto dalle Regioni per le zone rosse. E sarà poi il governo, per la prossima settimana, a fissare i dettagli nel nuovo decreto Covid che seguirà quello in scadenza a fine aprile.
Tutti a scuola dal 3 maggio
Il ritorno degli studenti delle scuole superiori in classe al 100% potrebbe avvenire già dal 3 maggio – data possibile per dare avvio alle riaperture -, almeno nelle regioni con le curve epidemiche meno critiche. Sicuramente, nel nuovo provvedimento sarà previsto il ritorno del giallo nella classificazione delle zone del Paese. Rientrerà in vigore, quindi, la possibilità di uscire liberamente dal proprio comune e forse, ma non prima di metà maggio, potrebbe essere abolito anche il divieto di spostamento tra regioni gialle.
Spostamenti
Saranno i protocolli del Comitato tecnico scientifico, in arrivo nelle prossime ore, a chiarire nello specifico le modalità di riapertura delle varie attività. Sempre per quanto riguarda gli spostamenti e considerata l’ipotesi della mobilità interregionale tra territori nella fascia di rischio gialla, dovrebbe essere confermata la possibilità di raggiungere le seconde case, anche in zona arancione e rossa. Per le aree del Paese con un rischio epidemiologico più elevato, invece, dovrebbero restare interdetti gli spostamenti interregionali e la possibilità di raggiungere alberghi e strutture ricettive.
Ristoranti
Draghi non dovrebbe cedere alle pressioni che arrivano dal centrodestra e da alcuni presidenti di Regione per una riapertura anticipata dei ristoranti. Starebbe sfumando l’ipotesi di una riapertura anticipata il 26 aprile, più probabile che il ritorno del servizio al tavolo nei locali che hanno spazi all’aperto avvenga il primo o il 3 maggio. Ovviamente, la riapertura dei ristoranti varrà solo per il pranzo: due i metri di distanza interpersonale da prevedere all’interno del locale, un metro per i commensali che siedono all’esterno. Prenotazione obbligatoria, misurazione della temperatura e menù plastificato o digitale le altre regole. Dalle 18, infine, dovrebbe essere consentito solo il domicilio e l’asporto.
Bar
Per i bar l’orario di apertura potrebbe essere ridotto alle 16: l’obiettivo sarebbe quello di evitare che si creino assembramenti intorno all’orario dell’aperitivo. Il limite orario potrebbe cadere verso metà maggio. Le regole prevederebbero il divieto di asporto, per scongiurare l’effetto movida, e l’obbligo di servire i clienti soltanto al tavolo. Sia per i bar che per i ristoranti varrebbe il tetto massimo di quattro clienti non conviventi per tavolo.
Palestre e piscine
Se fosse consentita la riapertura, questa avverrebbe soltanto nelle strutture che si trovano in zona gialla e con lezioni esclusivamente individuali con almeno due metri di distanziamento. Gli attrezzi andranno sanificati dopo ogni singolo utilizzo. L’accesso alle palestre, inoltre, dovrà avvenire previa prenotazione, per permettere alle strutture di contingentare gli ingressi. Sarà sicuramente vietato, inoltre, l’utilizzo degli spogliatoi per farsi la doccia. Per quanto riguarda le piscine, il Comitato tecnico scientifico sarebbe inamovibile sulla garanzia che siano previsti dieci metri quadri per ogni persona in acqua.
Spettacoli
Dal primo maggio, nelle regioni in fascia gialla, si potrà andare nei musei, nei teatri e nei cinema. La norma che il governo aveva previsto per il 27 marzo scorso – e bloccata per la risalita dei contagi – entra in vigore nel primo giorno del mese. Sembrerebbe probabile l’apertura di queste strutture anche nel fine settimana, data la rigidità dei protocolli per il settore dello spettacolo e della cultura. Il Cts dovrà esprimersi, invece, sulla richiesta del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini di aumentare il numero dei posti a sedere: fino a 500 spettatori negli spazi al chiuso, fino a 1.000 in arene e location all’aperto.
Altre misure
Non dovrebbe esserci nelle prossime settimane la proroga del coprifuoco: quest’ultimo sarà spostato alle 23.30 o a mezzanotte solo quando il governo consentirà l’attività serale a bar e ristoranti. Si sta valutando la riapertura anticipata di parrucchiere e centri estetici, in zona rossa, già dal prossimo 26 aprile. L’ipotesi, caldeggiata dalla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, è invisa all’ala rigorista del governo e al Comitato tecnico scientifico. Non partirà a maggio l’attività fieristica, così come bisognerà aspettare giugno – sempre che la curva della pandemia lo consentirà – per poter partecipare agli eventi sportivi negli stadi e assistere ai concerti.
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