In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀCoronavirusFabrizio PregliascoIntervisteNumeri in chiaroRiapertureSanitàVacciniVideo

I numeri in chiaro. Pregliasco: «Il primo giro di vaccinazioni non abbatterà del tutto i contagi. Riaperture? Un rischio che si vuole correre» – Il video

18 Aprile 2021 - 21:18 Giulia Marchina
Il virologo sull'andamento della curva epidemiologica: «Si va verso un trend in calo dei dati generali. La prospettiva è positiva, ma serve responsabilità»

In Italia sono 12.694 i nuovi casi di Coronavirus secondo l’ultimo bollettino della Protezione civile e del ministero della Salute (ieri erano stati 15.370). I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 251, in calo rispetto agli ultimi giorni: ieri erano stati 310, il giorno prima 429. Il totale delle vittime dall’inizio del monitoraggio sale a 116.927. Sono poi 23.648 le persone ricoverate con sintomi. In terapia intensiva si trovano 3.311 persone (ieri 3.366); di queste, 163 hanno fatto il loro ingresso nell’ultima giornata.

L’analisi dell’andamento della pandemia in Italia

Per Fabrizio Pregliasco il numero di nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore «non è elevato. Va tenuto sempre presente, però, che durante il weekend i dati arrivano a fronte di un numero minore di tamponi. Il Paese registra anche un numero migliore ma pur sempre drammatico di decessi: siamo oltre i 200 casi». Secondo il virologo, «si sta progressivamente andando incontro a un trend in calo dei dati generali. Credo che la situazione evidenzi una prospettiva positiva».

L’appello alla responsabilità collettiva

Quanto alle riaperture annunciate dal governo Draghi, dice Pregliasco, «quello è un rischio che si vuole correre, ed è frutto di una mediazione tra le esigenze dei cittadini e quelle della sanità pubblica. Non esiste un manuale di gestione, tutto dipenderà da una responsabilità collettiva». Secondo il virologo, è bene «non sperare che un primo giro di vaccinazioni ancorché veloce e ampio» sia risolutivo e abbatta del tutto il rischio di contagio: «Una certa quota di circolazione del virus rimarrà. Quanto più saremo veloci in questa fase coprendo i fragili, più potremo avere una convivenza civile con questo virus».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti