L’Ue scarica AstraZeneca? Il commissario Breton: «Troppi ritardi, il contratto potrebbe non essere rinnovato»
Il contratto con AstraZeneca potrebbe non essere rinnovato. Dopo i ritardi nelle consegne, sullo sfondo dei continui tira e molla legati al presunto legame con rarissimi casi di trombosi che hanno causato crescente scetticismo attorno al vaccino anglo-svedese, il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, ha ammesso che l’intesa tra Bruxelles e AstraZeneca, che scade il 30 giugno, rischia di avere vita breve. Il motivo? I ritardi nelle consegne accumulati in questi mesi di pandemia del Coronavirus.
Le parole del commissario Breton
«La mia priorità come gestore dei vaccini – ha spiegato Breton – è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima 30 milioni e poi 70 milioni». Tuttavia, «niente è definitivo, continueremo a discutere», ha concluso Breton. L’ipotesi che il contratto non sia rinnovato era già emersa nei giorni scorsi. Il 16 aprile, la ministra francese dell’Industria, Agnès Pannier-Runacher, aveva detto: «La decisione non è stata ancora presa», ma c’è «la grande probabilità» che l’Europa non faccia nuovi ordini di AstraZeneca.
Foto in copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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