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Coronavirus, la previsione della ministra Gelmini: «Immunità di gregge entro agosto o settembre»

19 Aprile 2021 - 11:32 Fabio Giuffrida
Ma sarà possibile solo accelerando sui vaccini: «Siamo passati da 150mila a 350mila vaccinazioni al giorno», spiega la ministra per gli Affari Regionali che vede il raggiungimento dell'obiettivo entro l'inizio dell'autunno

«Le regioni stanno correndo sulle categorie prioritarie. Stanno vaccinando a ritmo serrato. Questo ci consentirà, nell’arco di qualche mese, di raggiungere l’immunità di gregge tra agosto e settembre». Così la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini secondo cui, per annientare una volta per tutte il Covid, bisognerà «arrivare tra fine aprile e i primi di maggio a 450-500 mila somministrazioni al giorno». E i dati degli ultimi giorni lasciano ben sperare anche se sono ancora distanti dall’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno, di cui si parla da settimane. A questo si aggiunga la promessa dell’Ue secondo cui, nei prossimi mesi, arriveranno più dosi del previsto. «Siamo passati da 150 mila a 350 mila vaccinazioni al giorno», precisa la ministra. Allo stato attuale (con i dati aggiornati a oggi, 19 aprile ore 6) sono state somministrate oltre 15 milioni di dosi di vaccini; le persone vaccinate sono quasi 4 milioni e mezzo.

«Riaperture? Non è il liberi tutti, non possiamo permetterci errori ora»

La ministra Gelmini è anche tra le principali sostenitrici delle riaperture disposte dal governo Draghi a partire da lunedì 26 aprile. «Rischiose ma necessarie» per andare incontro alle esigenze dei tanti ristoratori e proprietari di palestre o piscine (solo per fare un esempio) costretti ad abbassare le saracinesche da più di un anno. Con ricadute sociali pesantissime. Le riaperture «ci consentono di guardare al futuro con ottimismo cauto ma non è il momento del liberi tutti», spiega la ministra a Il Caffè della domenica su Radio24. Insomma riaperture «graduali e in sicurezza» perché «non possiamo permetterci errori ora». «Gli spazi di libertà conquistati non dobbiamo vanificarli», conclude, appellandosi al «senso di responsabilità dimostrato dagli italiani».

Foto in copertina: EPA/ROBERTO MONALDO

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