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L’Aifa vicina al via libera di Johnson&Johnson: in Italia riservato agli over 60

20 Aprile 2021 - 20:38 Fabio Giuffrida
Se l'Aifa dovesse dare parere positivo, già da domani 21 aprile verrebbero distribuite quasi 200mila dosi del vaccino Johnson&Johnson alle regioni italiane

È atteso a stretto giro il verdetto dell’Aifa sul vaccino Johnson&Johnson dopo il via libera di oggi pomeriggio dell’Ema. Qualora il responso dovesse essere positivo, già da domani, 21 aprile, quasi 200mila dosi (si parla di 184mila dosi già presenti a Pratica di Mare) verrebbero distribuite alle regioni italiane per potenziare la campagna vaccinale. La Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), infatti, sta valutando in queste ore il vaccino anti-Covid Johnson & Johnson, dopo che l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha riconosciuto «possibili» legami di causa-effetto tra il vaccino e gli eventi «molto rari» di trombosi cerebrale che si sono registrati negli Usa. Il vaccino era stato sospeso dalla stessa azienda per la campagna vaccinale in Europa.

L’orientamento dell’Aifa e del ministero della Salute, dopo il pronunciamento dell’Aifa, sarebbe quello di utilizzare il vaccino Johnson&Johnson preferibilmente per i soggetti sopra i 60 anni di età. «Come ci aspettavamo, su Johnson &Johnson l’Ema e l’Fda hanno avuto approfonditi scambi di informazioni e hanno concluso che i rari casi di trombosi sono al limite della valutabilità, se non della trascurabilità. Quindi il vaccino è per tutti e l’Italia lo colloca in fascia anziana dove sicuramente i benefici sono maggiori dei rischi», ha dichiarato il direttore dell’Aifa Nicola Magrini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.

I pochi casi di trombosi cerebrale che si sono registrati sono stati riscontrati in under 60, la maggioranza donne e sempre entro tre settimane dalla vaccinazione. «Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati», hanno detto dall’Agenzia europea del farmaco secondo cui, dunque, il «profilo benefici-rischi resta positivo». L’Ema, di fatto, non ha posto limitazioni per il vaccino.

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