Coronavirus, oggi il verdetto dell’Ema su Johnson & Johnson. Negli Stati Uniti la Fda blocca la produzione del vaccino a Baltimora
UNIONE EUROPEA
A Roma la riunione dei tecnici del ministero
E’ atteso oggi, 20 aprile, il verdetto dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) sul vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson. Stando alle ultime indiscrezioni, ci si aspetta che l’ente regolatore inserisca l’avvertenza dei rischi legati alle trombosi, dopo i casi sospetti registrati negli Stati Uniti, ma allo stesso confermi che il rapporto tra rischi e benefici resta positivo, di fatto sbloccando l’utilizzo del vaccino in Europa, “congelato” dalla stessa azienda. Contestualmente, a Roma si terrà la riunione dei tecnici del ministero della Salute: l’ipotesi più probabile, riferisce Repubblica, è che l’Italia raccomandi l’uso del vaccino Johnson & Johnson per gli over 60, sulla scia di quanto già avvenuto con AstraZeneca.
«Auspico che già dal pomeriggio vi possa essere una liberatoria o un semaforo verde per questo vaccino, fermato per la bassissima frequenza, un caso su un milione di vaccinati negli Usa, di una sindrome poco conosciuta e rarissima associata», ha commentato ieri il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco Nicola Magrini. «L’orientamento di massima precauzione che si potrebbe tenere – ha ammesso – potrebbe essere quello di indicare il vaccino J&J solo per la popolazione più anziana, considerando che i rarissimi eventi che i sono verificati hanno riguardato tutti persone con meno di 55 anni». Sul fronte di AstraZeneca, invece, questa settimana sono attese le raccomandazioni dell’Ema sulla somministrazione della seconda dose. Dall’ente regolatore europeo arriverà nei prossimi giorni anche un aggiornamento sull’efficacia del Remdesivir per il trattamento del Covid.
USA
Annunciata una indagine interna
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda) ha chiesto lo stop alla produzione del vaccino Johnson & Johnson nello stabilimento di Baltimora dove il mese scorso erano state rovinate circa 15 milioni di dosi. L’azienda aveva spiegato di avere identificato un lotto di dosi in uno stabilimento di Baltimora gestito da Emergent BioSolutions «che non soddisfaceva gli standard di qualità». Il New York Times aveva poi rivelato che si trattava di circa 15 milioni di dosi.
Emergent BioSolutions ha dichiarato in una nota: «Abbiamo accettato di non avviare la produzione di alcun nuovo materiale presso la sua struttura di Bayview e di mettere in quarantena il materiale esistente fabbricato presso la struttura in attesa del completamento dell’ispezione e della riparazione di eventuali anomalie». La stessa Johnson & Johnson aveva annunciato una indagine interna.
April 19, 2021
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