M5s, la deputata Daga contro Grillo: «Parole gravi. In otto giorni non si supera lo shock dello stupro»
Il ragionamento di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro accusato di stupro ha fatto indignare esponenti politici di ogni partito. Anche all’interno del Movimento 5 Stelle sono arrivate alcune prese di distanza: tra le più decise c’è quella della deputata Federica Daga, che nel 2015 ha subito violenze dalla persona con la quale aveva una relazione. Intervistata da La Repubblica, dichiara di essere rimasta «senza parole» e di essere stata «male, malissimo».
Sono 3 i punti in discussione del video di Grillo, e che Daga ha detto di «non farcela a commentare»: l’aver definito la presunta violenza una ragazzata, l’aver sostenuto che una denuncia arrivata 8 giorni dopo dal fatto prova l’innocenza dello stupratore e che il non essere in carcere del figlio dimostra la sua estraneità ai reati di cui è imputato. «Grillo ha fatto un discorso grave – dice Daga – che mi ha fatto rivivere tutto il mio dramma. Come si fa a dire che una violenza non è violenza se viene denunciata otto giorni dopo?»
Il racconto di Daga: «Ci ho messo mesi a denunciare chi mi picchiava»
Nonostante le violenze fisiche subite durante la sua relazione («mi ha massacrata di botte, mi sbatteva la testa al muro, mi denigrava», racconta la deputata), Daga ci ha messo 6 mesi prima di denunciarlo. «Mi vergognavo – spiega – mi sentivo sconfitta. Ero così sconvolta da quella violenza che ho avuto bisogno di mesi per elaborare quello che mi era successo. E avere la forza di denunciare. Per questo – sottolinea – trovo incredibile che non si creda a una ragazza che denuncia uno stupro dopo 8 giorni».
Il fatto di avere un tempo limitato per denunciare, anzi, è un punto a favore del colpevole: «Per fortuna oggi c’è il Codice Rosso per cui si può denunciare fino a 12 mesi dopo – dice Daga -, mentre nel mio caso i termini erano addirittura scaduti ed è stato processato soltanto per stalking». Dopo la condanna a 8 mesi, il suo aggressore è ancora a piede libero e continua a fare politica. Una cosa, però, a Grillo vuole dirla: «Le donne non si inventano le violenze. Non bastano otto giorni per superare lo shock di aver subito uno stupro e raccontarlo. Possono servire mesi e mesi, a volte ann»i.
Immagine di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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