Riaperture, mostre e musei tornano in attività: ecco come
Dopo il blocco delle attività a causa della pandemia di Coronavirus e la falsa ripartenza di febbraio-marzo, musei e teatri tornano in attività. Venerdì scorso Mario Draghi ha annunciato che dal 26 aprile nelle zone gialle potranno riaprire anche i luoghi dell’arte e della cultura, sia all’aperto che al chiuso. Secondo quanto prospettato, i musei saranno aperti da lunedì a venerdì. L’idea del ministro della Cultura Dario Franceschini sarebbe invece quella di prolungare la settimana, consentendo a musei, gallerie e siti archeologici di rimanere aperti anche sabato, domenica e giorni festivi.
Riaperture dei musei e delle gallerie d’arte
Come già accaduto in passato, gli ingressi nei musei e nelle gallerie d’arte saranno contingentati, questo per evitare assembramenti. Saranno attivate le prenotazioni online per evitare i pagamenti in contanti e le file alla cassa. Il tempo di permanenza nelle sale sarà limitato. Obbligatori, come sempre, la distanza interpersonale di almeno un metro con gli altri visitatori e l’utilizzo della mascherina.
Saranno previsti, inoltre, per contenere la diffusione del contagio:
- termoscanner e dispenser di disinfettante mani all’ingresso
- percorsi obbligatori con segnaletica sul pavimento, entrata e uscita separate per favorire il distanziamento interpersonale
- uso degli ascensori previsto solo per persone con disabilità
- visite per gruppi con una lista ristretta di iscrizioni
Riaperture dei teatri
Come anticipato giorni fa, per quanto riguarda la riapertura dei teatri e delle sale da concerto, il Cts ha accolto le richieste di Franceschini con l’aumento del pubblico ammesso in sala. Si passerà da una capienza massima del 25% al 50% dei posti occupabili in sala, e un massimo di 500 spettatori nelle sale al chiuso e di 1.000 spettatori per gli spettacoli all’aperto.