Caso Grillo, parla il titolare del B&B che ha ospitato la ragazza: «Quella notte di certo qualcosa è successo, era diversa»
Dopo che il quotidiano La Stampa ha pubblicato ampi stralci della testimonianza di Silvia, nome di fantasia attribuito alla ragazza che accusa Ciro Grillo e i suoi amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria di violenza sessuale di gruppo nei suoi confronti, oggi il Corriere della Sera ha intervistato Daniele Ambrosiani, titolare del B&B di Barrabisa a Palau, in provincia di Sassari, in cui la giovane ha alloggiato a luglio del 2019 assieme alla sua amica Roberta, anche questo un nome di fantasia.
Ambrosiani e la sua compagna, il giorno dopo la presunta violenza sessuale, hanno visto le due ragazze rientrare al B&B verso le 15: «Sono scese dal taxi e la mia compagna ha notato che avevano gli stessi vestiti che indossavano la sera prima, quando sono uscite». Il fatto che avessero trascorso la notte fuori è apparsa ai due come una stranezza, perché le giovani «erano qui da parecchi giorni e non erano ragazze che uscivano tutte le sere, se non ricordo male non erano proprio mai uscite di sera e men che meno erano rimaste fuori a dormire». Cosa sia successo quella notte, Ambrosiani non può saperlo e sarà la magistratura a doverlo accertare. Ma la sua impressione è che da quel momento in poi le due ragazze non fossero più le stesse: «Erano silenziose e pensierose, soprattutto la ragazza italo-svedese. Noi ci siamo immaginati che probabilmente avevano litigato fra loro». Poi però, un giorno dopo Ferragosto, «sono arrivati due carabinieri in borghese a farci domande e abbiamo capito».
Ambrosiani e la sua compagna si sono dati cioè una spiegazione per quel cambio di umore così improvviso: «Non posso sapere se è vero o no quello che raccontano le ragazze e che ho sentito in questi giorni, ma so che quella notte di certo qualcosa è successo». I carabinieri hanno fatto loro molte domande. Volevano sapere se quando le due giovani sono rientrate al B&B sembravano scosse e se hanno detto loro qualcosa. «Noi volevamo capire il perché di quelle domande, ma non ci hanno detto niente, finché ho fatto io una domanda precisa sulla violenza sessuale e anche se non c’è stata risposta ho capito che si trattava di quello».
Ambrosiani ha poi raccontato al Corriere che Silvia, il giorno successivo, gli ha chiesto se avesse una bicicletta per andare a Palau, il comune più vicino alla località di cui si trova il B&B. «Mi è sembrata nervosa, aveva i modi e l’aria di chi aveva fretta di fare qualcosa, tant’è che le ho detto: se vuoi ti accompagno io in macchina. Mi ha detto che no, preferiva andare da sola. Ho saputo soltanto adesso che voleva andare in farmacia a prendere la pillola del giorno dopo. Lì per lì mi è parsa un po’ agitata, appunto. Nervosa».
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