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Da domani le riaperture alla prova del rischio controllato. I primi effetti del ritorno in classe, Battiston: «Perché il pericolo non viene più dalla scuola»

25 Aprile 2021 - 08:57 Redazione
Da domani entra in vigore il nuovo decreto approvato dal governo Draghi per la graduale ripartenza del Paese in zona gialla. Cosa si può fare e cosa resta vietato

Da domani, lunedì 26 aprile, entra in vigore il decreto riaperture approvato dal governo Draghi per la graduale ripartenza dell’Italia, ancora alle prese con la terza ondata dell’epidemia di Coronavirus. Dalle scuole in presenza ai ristoranti all’aperto, dalle palestre agli spostamenti tra regioni: ecco cosa si può fare e cosa no in zona gialla.

Obbligo di indossare la mascherina

Tutti i cittadini sono tenuti a indossare la mascherina anche all’aperto e a osservare il distanziamento sociale di un metro dalle altre persone. L’obbligo continua a valere per tutti, compresi vaccinati e guariti dal Covid-19, e naturalmente anche per chi risulta negativo a un tampone effettuato nelle ultime 48 ore.

Il caffè al bar

Il caffè al bar non può essere consumato all’interno del locale fino al 1° giugno. Ci si può sedere, oppure rimanere in piedi al banco, solo se l’esercizio dispone di tavoli o di un banco all’aperto. In tutti gli altri casi, anche in zona gialla, rimane consentito solo l’asporto, fino alle 18 per i locali senza cucina, fino alle 22 per gli altri.

Mangiare al ristorante

Fino al 1° giugno i ristoranti possono fare servizio al tavolo esclusivamente all’aperto. La sera si potrà cenare sotto gli ombrelloni, riscaldati dalle stufe a fungo se necessario, ma nessuna deroga per gli spazi interni. Il numero massimo di commensali è fissato a quattro, a meno che non si tratti di persone dello stesso nucleo familiare convivente. Necessaria la prenotazione e gli esercenti devono tenere un registro delle presenze per 14 giorni.

Il coprifuoco alle 22

Il coprifuoco inizia alle 22. Quindi chi decide di andare a cena fuori dovrà lasciare il locale in tempo utile per rispettare tale orario. I controlli delle forze dell’ordine si concentreranno proprio nelle ore e nei luoghi della movida. Chiunque verrà sorpreso in strada dopo le 22 senza una giustificazione (lavoro, salute, necessità) rischia una multa fino a 400 euro.

Invitare amici a casa

Dal 26 aprile e fino al 15 giugno aumenta il numero di amici e parenti che possiamo ospitare in casa tra le 5 e le 22: si passa da due a quattro, esclusi figli minorenni, disabili e persone non autosufficienti conviventi. Se si è in zona gialla si può andare a trovare qualcuno anche fuori regione, purché sia gialla anch’essa; in zona arancione, invece, le visite sono consentite solo nel proprio Comune; in zona rossa restano vietate.

Gli spostamenti in altre regioni

I confini delle regioni rosse e arancioni restano sotto osservazione. Ci si può andare per comprovati motivi di necessità e urgenza con l’autocertificazione, oppure per fare rientro alla propria residenza, abitazione o domicilio, comprese le seconde case. Per tutte le altre ragioni servirà il certificato verde: possono ottenerlo i vaccinati e i guariti dal Covid (varrà 6 mesi dall’iniezione o dalla guarigione) o chi ha fatto un test antigenico o molecolare nelle ultime 48 ore.

Lo sport amatoriale

Dal 26 aprile sarà possibile giocare di nuovo a calcetto con gli amici e fare qualsiasi altro sport di squadra. Via libera pure agli sport di contatto come le arti marziali, ma tutto si deve svolgere all’aperto. Rimane però vietato l’uso degli spogliatoi, quindi la doccia si farà a casa.

Palestre, piscine e terme

Palestre, piscine e terme devono ancora attendere. In zona gialla, dal 15 maggio, si potrà tornare a nuotare, ma solo nelle piscine all’aperto. Stessa data per gli stabilimenti balneari. Per gli impianti al chiuso, invece, c’è incertezza. Dal 1° giugno riapriranno invece le palestre con l’obbligo di igienizzare gli attrezzi e di stare a due metri di distanza dagli altri. Per parchi acquatici, lunapark e centri termali bisognerà attendere il 1° luglio.

Teatri, cinema e spettacoli

Dal 26 aprile teatri, cinema e spettacoli tornano a essere consentiti in zona gialla all’aperto. Al chiuso gli spettacoli saranno permessi con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti-contagio. Musei aperti in zona gialla. Le attività fieristiche riapriranno il 1° luglio.

Centri commerciali nel fine settimana

Per quanto riguarda i fine settimana, tornare a fare acquisiti nei centri commerciali e nelle grandi strutture di vendita resta vietato almeno fino al 15 maggio. La possibile ripresa verrà valutata al primo step di controllo sull’impatto delle riaperture.

La scuola in presenza

Da domani almeno 7,6 milioni di studenti saranno in classe, pari all’89,5% della popolazione scolastica. In zona gialla e arancione tutte le scuole saranno in presenza. In zona rossa lezioni in presenza fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% in presenza. La variabilità riguarda quindi le superiori, ma in ogni caso si registrerà un significativo aumento rispetto agli attuali 6,8 milioni di alunni in presenza, pari all’80,5%. Il problema che lamentano molti dirigenti scolastici delle superiori, tuttavia, è riuscire a conciliare la presenza di almeno 20-25 ragazzi in aula (in alcuni casi, soprattutto nelle grandi città, i numeri sono ancora più alti e le aule spesso piccole) con le norme del Cts sul distanziamento e con i protocolli per la sicurezza siglati nei mesi scorsi.

In ogni caso, come sottolineato dal fisico Roberto Battiston in un’intervista al quotidiano la Repubblica, «nonostante da più di due settimane siano state sostanzialmente riaperte le scuole», dai nidi alla prima media in presenza e il resto in Dad al 50%, l’indice di contagio Rt «è ampiamente sotto 1 e sta continuando a scendere». Secondo l’esperto, dipende principalmente dal fatto che ormai è stata superata la soglia del 20% degli italiani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, unita al fatto che il 10% degli italiani è guarito naturalmente dall’infezione, il che porta al 30% la quota di popolazione temporaneamente protetta dal contagio.

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