Sul pass vaccinale l’Ue detta la linea ai governi: nessun limite ai turisti se vaccinati. In Italia manca ancora il decreto: e le Regioni decidono da sole
L’Unione europea vorrebbe cambiargli nome, trasformando il Digital Green Certificate, in EU Covid19 Certificate. In Italia, il cosiddetto «certificato verde», incluso nel decreto Covid del 22 aprile varato dal governo Draghi, di fatto, non esiste ancora. Il lasciapassare sarà necessario per spostarsi tra Regioni arancioni e rosse o per motivi turistici e lo potranno avere solo le persone vaccinate, i guariti dal Covid-19 negli ultimi 6 mesi, o le persone in possesso del referto negativo di un test antigenico o molecolare, da effettuarsi nelle 48 ore prima dello spostamento. «Le more dell’adozione del decreto – si legge nell’articolo 10 del Dl – fanno fede le certificazioni verdi rilasciate a decorrere dalla data in vigore del presente decreto».
Tuttavia «servirà un apposito Dpcm che dovrà stabilire le specifiche tecniche e i dati che dovranno essere mostrati nella certificazione», come spiegato dal Componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali Guido Scorza. E se nel decreto si è, in linea di massima, affermata l’intenzione di realizzare questo pass, non si sa ancora quando questo entrerà in vigore, né in quali contesti verrà applicato (se sarà valido per l’accesso a manifestazioni sportive, spettacoli, viaggi), né che formato avrà.
Come avvengono gli spostamenti senza il pass
Nel mentre, gli spostamenti tra e verso regioni rosse o arancioni restano possibili solo ricorrendo all’autocertificazione che attesti «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute», o il rientro presso la propria residenza, domicilio, abitazione. Per gli spostamenti tra regioni gialle, invece, non serve invece nessuna certificazione.
I pass in Alto Adige e Campania
In attesa che questo pass prenda forma e sostanza le Regioni vanno in ordine sparso. L’Alto Adige ha creato una sorta di «Corona pass» grazie al quale è possibile accedere alle sale interne dei cinema e teatri. La Campania sta creando delle smart card di avvenuta vaccinazione «compatibili e integrabili con i sistemi di certificazione e gli standard nazionali ed europei», a detta dell’assessore alle attività produttive della Regione, Antonio Marchiello. Ma in entrambi i casi, il valore ha grandi limiti, anche perché, come spiegato dall’avvocato Scorza «manca proprio della base normativa della legge nazionale».
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