Nel Recovery Plan italiano la parola giovani è citata 122 volte. Ma quante e quali sono le risorse dedicate?
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha presentato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr. Stiamo parlando di oltre 300 pagine in cui il governo ha spiegato, in maniera più o meno specifica, come ha intenzione di spendere 222 miliardi di euro per la ripresa economica dell’Italia. Risorse da investire entro il 2026. Draghi, rivolgendosi ai deputati – il 26 aprile -, ha chiesto loro di leggere il Pnrr «mettendoci dentro le vite degli italiani, le nostre, ma soprattutto quelle dei giovani, delle donne e dei cittadini che verranno».
Nel documento ufficiale, la parola “giovani” è citata 122 volte. Stando agli intenti dichiarati dell’esecutivo, saranno proprio i ragazzi, le donne e i residenti al Sud a trarre maggiori benefici dal Pnrr. Ma quanti sono esattamente i miliardi che andranno a finanziare progetti per i giovani? Difficile dirlo, poiché non è stata prevista una “missione” dedicata esclusivamente ai ragazzi e alle ragazze. C’è, piuttosto un’attenzione trasversale alla categoria nel Pnrr.
Leggendolo, sappiamo con certezza che 30,88 miliardi di euro saranno impiegati per la missione 4, istruzione e ricerca, campo che riguarda quasi esclusivamente i giovani. Due le macroaree di intervento: potenziamento dei servizi per l’istruzione, dagli asili nido all’università, per 19,44 miliardi, e rafforzamento della ricerca, in sinergia tra università e imprese, per 11,44 miliardi. Il piano prevede che 1 miliardo di euro sia investito per il dualismo sport e giovani: servirà a implementare, nelle scuole, nuove palestre e attrezzature sportive e a rafforzare il ruolo dello sport come strumento di inclusione sociale.
Anche la missione 5, inclusione e coesione, prevede investimenti diretti ai giovani. Nello specifico, è il capitolo relativo alle politiche attive per il lavoro e al servizio civile universale, con i suoi 6,66 miliardi complessivi, a riguardare in buona parte chi è in procinto di affacciarsi sul mercato del lavoro. Infine, le missioni 1 e 2, digitalizzazione e transizione ecologica, influiranno anche sulla categoria dei giovani, sia per la connettività che raggiungerà sempre più scuole e ragazzi, sia per la creazione di nuovi posti di lavoro nella green economy.
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