Fondi Lega, la rivelazione del sottosegretario Durigon: «Quello che fa le indagini lo abbiamo messo noi»
Il sottosegretario di Stato all’Economia del governo Draghi finisce al centro dell’inchiesta di Fanpage. Claudio Durigon, ripreso con una telecamera nascosta, mostra tranquillità quando parla dei 49 milioni confiscati alla Lega dalla procura di Genova: «Quello che fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi», dice. Prima di diventare deputato, nel 2018, Durigon aveva fatto carriera nel sindacato Ugl, ricoprendo il ruolo di vicesegretario generale dal 2014 al 2018. E sarebbe stato proprio il politico di Latina il fautore di quella che Matteo Salvini definisce «proficua collaborazione» tra il sindacato e il Carroccio. Quando la Lega si è trovata in difficoltà economiche per i 49 milioni sequestrati, scrive Fanpage, «Durigon è arrivato in soccorso del leader leghista mettendo a disposizione uomini, sede e mezzi del sindacato Ugl». Un ex deputato e dirigente leghista dichiara alla testata: «Mi ricordo che ce l’ha presentato Salvini, dicendo che era una sorta di nuova leva che doveva aprire il partito al Sud. La sua scalata non si spiega con meriti acquisiti sul campo».
Il rapporto tra l’Ugl e la Lega avrebbe aiutato il partito a radicarsi nel Lazio, quando i tesserati del sindacato davano una mano a riempire le piazze laziali ai comizi di Salvini. E intanto diverse personalità legate all’Ugl ottenevano ruoli nel Carroccio. È il caso di Rossano Sasso, oggi sottosegretario all’Istruzione, e di Francesco Zicchieri, coordinatore della Lega per il Sud Italia e deputato, che dall’Ugl avrebbe ricevuto un compenso di 4.786 euro per una collaborazione. Un altro assegno, questa volta di 5.712 euro, sarebbe stato staccato a Zicchieri dal Caf che fa capo al sindacato. Il nome del deputato compare, anche se non come indagato, negli atti dell’inchiesta della Dda di Roma sui rapporti tra clan rom e politica nella provincia di Latina. Non solo rapporti tra dirigenti, ma anche favori in ambito immobiliare: un piano della sede dell’Ugl, in via delle Botteghe Oscure, sarebbe stato messo a disposizione della “Bestia” – l’organizzazione social di Salvini -, senza alcun accordo di subaffitto.
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