C’è il canale egiziano TEN dietro al vergognoso documentario su Regeni. Spariti i canali social di promozione
La pagina Facebook e il canale YouTube del documentario contro Giulio Regeni sono scomparsi, eliminati dagli stessi gestori. Tutto questo dopo l’avvio di una campagna di inserzioni su Facebook per promuovere ulteriormente la diffusione del video, già spinto da un funzionario del governo egiziano. Gli autori sono usciti allo scoperto: il canale televisivo egiziano TEN.
Questa sera, alle ore 19:30 locali, il canale televisivo egiziano manderà in onda il documentario contro Giulio Regeni. Una strana coincidenza, si potrebbe dire, visto che l’annuncio parte solo il 29 aprile seguita dall’immediata scomparsa delle tracce sui social. Un’operazione mediatica per attirare l’attenzione? Probabile, ma una cosa è certa: l’operatore egiziano che si era presentato dall’ex ministra Elisabetta Trenta si era presentato non solo come inviato dell’emittente degli Emirati Arabi Uniti Al Arabiya (che ancora oggi non risponde alle email con le richieste di chiarimento su quanto accaduto).
Ecco uno degli screenshot inoltrati a Open dall’ex ministra della Difesa, quello dell’inviato che si presentava con il nome di Mohamed Khalifa e come referente dell’emittente TEN:
C’è un ulteriore elemento che infonde sospetto in tutta questa vicenda. Il canale televisivo egiziano, di fatto privato, si trovava nei guai finanziari e il 4 dicembre 2020 aveva annunciato la sospensione delle trasmissioni. Con l’avvicinarsi del capodanno si arriva a un dietrofront, annunciando il 29 dicembre che le trasmissioni sarebbero riprese a partire dall’undici gennaio 2021 per proseguire il suo ruolo mediatico e nazionale.
Ecco, secondo le dichiarazioni riportate sul sito egiziano Ahram.org, il canale «si impegnerà per fornire informazioni propositive e illuminanti a sostegno della nazione e della società su basi puramente patriottiche». Di fatto, il documentario rivolto a infangare la figura di Giulio Regeni è perfettamente in linea con questo spirito.
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