Terapie interrotte, Dad impossibile e isolamento. La vita in pandemia dei ragazzi autistici: «Ripartiamo dalla pizzeria» – Il video
Francesco, Gabriele e Matteo sono una forza della natura. Hanno una grande voglia di lavorare, di tornare a vivere, di essere considerate persone “normali”, senza pietismo. Francesco, Gabriele e Matteo sono tre ragazzi che dall’1 maggio verranno assunti – con contratto a tempo indeterminato – da PizzAut, la prima pizzeria interamente gestita da ragazzi autistici. Faranno i barman, i camerieri e i pizzaioli. Un sogno che si avvera specialmente dopo aver superato un periodo durissimo. Con la pandemia del Coronavirus, infatti, a causa dell’isolamento forzato, i loro problemi sono aumentati a dismisura: non hanno più avuto accesso alle terapie, non hanno potuto frequentare la scuola (la Dad per loro è stata quasi impossibile), non hanno più socializzato, hanno fatto tanti, troppi passi indietro. «Il Covid ci ha portato via tutto. È stato drammatico, siamo spaventati e stressati», ci raccontano. «Sono 600 mila le persone con autismo in Italia e nessuno di loro, o quasi, lavora. Siamo dimenticati», ci confida Nino Acampora, fondatore di PizzAut e papà di un bambino autistico di 12 anni. Da educatore a ristoratore, tutto per il bene di suo figlio.
Foto e video di OPEN
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